Franco Buffoni fa benissimo a individuare almeno tre buone ragioni per non considerare papa Giovanni Paolo II il santo di tutti.
Tuttavia mi chiedo: se (sì, lo so i “se”...) putacaso Woytyla fosse stato un papa perfetto che non avesse commesso alcuna iniquità e non si fosse compromesso con qualche despota, in tal caso, egli avrebbe diritto di essere considerato il santo di tutti? In altri termini: il problema, egregio Buffoni, sta in quel tutti o, piuttosto, nel fatto che qualcuno sia fatto santo?
Se sta in quel tutti, è sufficiente constatare che ogni santo, in fondo, è un amuleto identitario che esclude quasi sempre l'unanimismo, e che quindi - a dispetto di tanta enfasi dei media generalisti italiani e polacchi - Wojtyla non sarà mai necessariamente il santo di tutti.
Se invece il problema fosse nel fatto che qualcuno dalle molte ombre sia santificato, beh, non vedo il problema. Voglio dire, per limitarsi a casi recenti di santificazioni proposte dallo stesso Giovanni Paolo II (qui la tabella): se persino Padre Pio, se persino Josemaria Escrivà de Balaguer sono stati fatti santi, non trovo nulla di strano che anche il papa polacco riceva la stesso sigillo di santità.
Sono affari interni alla Chiesa, ovvero a uno Stato straniero. Ecco, quanto sarebbe bello poter dire, così, come in fondo diciamo degli inglesi che festeggiano la loro nuova coppia regale. E quanto sarebbe bello se, d'incanto, chiunque domani si trovi festante in piazza San Pietro, ricevesse il passaporto vaticano perdendo però la cittadinanza italiana (polacca non m'importa) e andasse a non votare oltretevere, ma soprattutto non avesse più il diritto di votare in Italia.
Nessun commento:
Posta un commento