ho portato mia zia al cimitero.
Mentre lei cura lapidi e tombe
io mi seggo e leggo le incombenze
della cronaca politica
Stesse sequenze, stessa mimica.
Ma stamani - è vero -
leggere della riforma del lavoro
del ddl firmato Monti e Fornero
seduto sul muretto del cimitero
è stato come sentire il corifeo
dire:
- Di ciò che dici, o re, siamo sgomenti;
- ma sin che giunga quei che vide, spera!
in ferro battuto mai prima visto
ho pensato all'Italia, alla sua forma
allo spirito del popolo che dorme
sepolto nel piccolo cabotaggio
dei propri tristi interessi.
E dico:
- È questa appunto la speranza sola
- che mi rimane: attendere il pastore
Il cimitero è quel luogo benvenuto
dove non si fanno tanti discorsi a cazzo.
Sia nuda terra o muro, tutto è muto
e nessuno che viene qui è tanto pazzo
da credere nella crescita.
Cresce casomai l'erba nutrita
dai ricordi di chi fu in vita.
Un trifoglio spunta tra i sassi
di mio padre che sorride. Lo colgo
come una promessa.
3 commenti:
toccante l'ultima
Grazie. Ero partito con l'intento di fare satira politica; poi, il luogo, m'ha trascinato al punto: la vita.
Così deviando, hai trascinato anche me.
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