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Al momento, tale articolo di Donatella Stasio del Sole 24 Ore è disponibile solo in forma limitata.
In sintesi, viene detto che la banca d'affari americana, nella fattispecie la sua filiale di Milano, chiude il conto 1365 intestato allo IOR perché la banca vaticana si rifiuta di fornire chiarimenti - richiesti dall'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d'Italia e dalla Procura di Roma - in merito alle nuove norme antiriciclaggio, circa alcuni movimenti sospetti avvenuti in tale conto.
L'articolo, che non è certo un editoriale che si scaglia contro chicchessia, nemmeno contro il Vaticano, figuriamoci, fornisce soltanto alcune informazioni che, nel leggerle, fanno venire il capogiro e parecchio giramento di coglioni. Si narra di cose che lasciano così a bocca aperta, senza fiato, come presi da una sincope - e la prima parola che esce poi di bocca è una bestemmia, secca, sincera, che arriva direttamente a Dio, al fine che, poi, di rinterzo cada sulle teste vaticane.
«Il conto 1365 presso la filiale di Milano ha una particolare caratteristica: in forza di una clausola contrattuale (sweeping facility), il saldo di fine giornata viene portato a zero e il suo conto refluisce sul conto IOR a Francoforte. I movimenti sono elevati, certamente superiori al miliardo di euro nell'arco di tempo di un anno e mezzo».
PORC... eccetera. Bestemmie addebitabili al conto vaticano.
«I rapporti tra J.P. Morgan e lo IOR, pur risalenti nel tempo, si erano intensificati in Italia dopo l'avvio dell'indagine della Procura di Roma. In particolare dopo il sequestro di 23 milioni di euro (disposto a settembre 2010) che lo IOR aveva trasferito, tramite il Credito Artigiano, alla J.P. Morgan Frankfurt (20 milioni) e alla Banca del Fucino (3 milioni), senza indicare le generalità dei soggetti per conto dei quali erano state disposte le operazioni e senza dare alcuna informazione sullo scopo e la natura di esse».
Tali soldi furono dissequestrati, scrive Donatella Stasio, perché il Vaticano istituì un organismo analogo allo UIF (lo AIF) e perché «Benedetto XVII» (sic!) dette impulso al varo di norme antiriciclaggio. A contribuire al dissequestro (udite! udite!) contribuì «la difesa "illuminata" dell'attuale ministro della Giustizia Paola Severino, (all'epoca avvocato), subentrata al precedente difensore dello IOR».
Così capisci anche perché Paola Severino sia il ministro che dichiara più entrate al fisco.
Tutte cose belle, sacre, religiose, pie, caritatevoli, spirituali, che verrebbe voglia di andarle a pregare in piazza san Pietro, la domenica mattina, ai fedeli che attendono rispettosi l'Angelus.
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