Ricapitoliamo: Otelma Berlusconi decise di dimettersi dopo una telefonata galeotta di Ennio Doris, presidente della Mediolanum; telefonata in vivavoce, alla quale partecipò lo stesso Bossi, al quale caddero le palle, dacché si rese definitivamente conto che il vero motore dell'azione politica berlusconiana era sempre stato l'interesse privato (altro che federalismo). Sicuramente, anche Felice Confalonieri, presidente di Mediaset, le tentò tutte per spingere Berlusconi a dimettersi: con lo spread a quei livelli, i beni di famiglia rischiavano di precipitare ai loro valori minimi.
Questo fu il movente principale. Certo, ce ne furono altri (l'erosione della maggioranza, l'assedio dei media, la moral suasion del presidente della repubblica), ma tra questi la responsabilità ebbe una percentuale trascurabile, pari allo zero virgola.
È chiaro che, col passare del tempo, pensando con amarezza a come andarono le cose, Berlusconi, mediante la sua propaganda, proietti un agiografico film della vicenda, cercando di dare in pasto, al suo potenziale elettorato, bocconi più digeribili. Ha sempre fatto così, circa il suo passato, e lo farà ancora. Di più: ci saranno altresì molti che, essendo ancora a libro paga*, si faranno promotori della versione ufficiale: «Il presidente si è fatto da parte per responsabilità».
Questo è logico, va da sé.
Cosa non è logico, anzi: inaccettabile, è che, molto probabilmente, ci saranno ancora tanti cittadini che, gratuitamente, si faranno portavoce di una simile assurdità. E certe cose mi mettono una tristezza tale addosso che mi scappa da ridere.
*46 senatori + x deputati =
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