sabato 26 luglio 2025

Verso Strada

Verso Strada, da Caiano,
tra pareti di pietra serena
nella gola dei Massi Grossi,

vorrei che con me qui tu fossi
a fare un salto su una
Luna quasi piena
che si deve ancora coricare.

Non avertela a male
se ti penso nei posti più nascosti
quando meno te l'aspetti
e senti i miei pensieri riportarti

verso Strada, da Caiano,
tra pareti di pietra serena
nella gola dei Massi Grossi.

Vorrei che qui tu non fossi
più, e io pensassi solo agli spiriti
degli elementi che si celano
nella materia, con gli occhi vispi

e aspettano di essere riconosciuti
da me sempre distratto dai pensieri
sul perché ancora mi saluti
con lo stesso “addio” di ieri

verso Strada, da Caiano,
tra pareti di pietra serena
nella gola dei Massi Grossi.

E, al varco, salgo a Ristonchi
alla chiesa di San Niccolò
per vedere tra i tronchi
degli ippocastani il blu

degli orizzonti in fuga
dove s'accendono rare luci
della sera imminente. Lo so
è meglio scendere adesso, muti,

verso Strada, da Caiano,
tra pareti di pietra serena
nella gola dei Massi Grossi.




domenica 20 luglio 2025

Pieve a Socana 2



Pieve a Socana:
una voce fioca
mi chiama: è mia nonna
che cammina veloce
dietro la sua ombra
di bambina, mentre la madre
la chiamava: "Gina, Gina"
perché suonava mezzogiorno
e bisognava apparecchiare.
Ciao nonna, sono passato
di qua per salutare.

Quanto tempo è passato
da quand'ero io bambino
e rincasavo a mezzogiorno
ché mia mamma mi aspettava
e tu e la zia ridevate
al mio ritorno.
Quante ombre di noi
abbiamo calpestate.
E nel tempo che passa
e nello spazio che si stringe
le nostre vite, nonna,
restano in ciò che si dipinge.

sabato 12 luglio 2025

Falterona

Falterona, una croce 
per unire la terra con il cielo
per strappare il velo
che separa la voce
dalla parola sommersa
dalla parola salvata
per farla volare
nell'aria tersa
del mattino; e poi silenzio,
chiudere gli occhi, 
respirare in modo intenso
il profumo di timo che sale
con un soffio di vento
e sfiora il viso dei viandanti
come fosse una mano di fata.

Falterona, 
la montagna incantata
dove i faggi fanno a gara
a chi più in alto lancia i rami
verso la luce; dove un fiumicello
nasce e dà corpo alla parola
che chiama mamma e babbo.
Una nuvola a forma di campana
passa e suona l'ora del desìo
per i viandanti che, per tua grazia,
ritrovano in te il proprio io.








giovedì 10 luglio 2025

Scrolling

Ieri ho indugiato a fare scrolling su uno dei tanti video degli orrori di guerra che X propone e l'ho visto fino in fondo, ho visto cadere a terra una donna, una madre, morta per un collasso, che aveva invano lottato per impedire agli sgherri dell'esercito ucraino di portare via suo figlio, reclutato a forza per diventare un soldato. L'ho vista cercare d'impedire che il mezzo dove l'avevano caricato partisse, mettendosi davanti, disperata, implorante. Intorno, nella piazza assolata di non so quale città, altre donne, soltanto donne, che vedevano il suo strazio e la sua disperazione, ma impotenti per impedire quanto accadeva. Due "reclutatori" sono scesi dal furgone e hanno tentato di togliere di mezzo la madre urlante e, con fatica, ci sono riusciti e sono partiti. E la madre è crollata, sola, sul selciato, morta di dolore.

Stamani il presidente della repubblica ucraina, vestito da militare come i suddetti sgherri, è stato ricevuto, con tutti gli onori militari, dal presidente della repubblica italiana, vestito in giacca e cravatta e da altri (e altre) rappresentanti dello stato in vista di questa conferenza. In mattinata, è stato pure ricevuto a Castel Gandolfo da Leone XIV.

Ospiti che, sicuramente, non si mettono, come me, a fare scrolling e a indugiare su un video che mostra come muore una madre di colpo perché suo figlio è stato portato via dagli sgherri a fare la guerra.

A questo punto, per reagire alla mestizia e allo sconforto, oltre che a piangere che cosa in concreto potrei fare? Mettermi a lanciare accuse contro i figuranti vestiti da militare o in giacca e cravatta? No, non credo sia questa la strada da imboccare, soprattutto in tempi folli, pericolosi e disperanti come questi. La strada da percorrere è un'altra, ed è quella di cercare «pensieri idonei a convogliare gli sforzi creativi degli Esseri umani verso concezioni positive» che offrano soluzioni concrete e subitamente applicabili perché il dolore del mondo gradualmente si attenui, perché non ci siano più madri che piangano e muoiano di dolore per i figli portati via dallo Stato. Verso l'Antropocrazia è la strada.

domenica 22 giugno 2025

Che fare

Che cosa possiamo fare?
Niente? No.
Necessario è non annebbiare
la mente di odio e rabbia
piuttosto pensare lucidamente
e
amare chi si ha di fronte
non andare al fronte
e
ricordarsi della sabbia.

giovedì 19 giugno 2025

Verso Gaviserri

Verso Gaviserri, i finestrini aperti
e l'azzurro del cielo che s'inclina
dietro al verde della foresta;
penso a queste quattro ossa,
a chi un giorno le sotterri
tra le radici dei faggi e degli abeti;
penso alle altre parti di me
che s'involeranno in altra forma
verso mondi che sembrano segreti
se il pensare resta rasoterra
e non si apre alla prospettiva
della morte come nuova vita,
al sacrificio che ogni vita porta,
alla memoria che nel tempo resta
perché s'impari a diventare 
quello che in potenza siamo, creature
che diventano creatori e danno luce
all'ultimo comandamento
donatoci dal Cristo Gesù:
“Amatevi gli uni con gli altri
come io ho amato voi”,
la suprema perfezione umana,
il diventare del Logos veri figli,
gli Dèi ulteriori che il mondo 
dello Spirito aspetta per andare
avanti nel tempo e nello spazio,
per superarli e concentrare tutto
nell'attimo in cui, a imitazione del Verbo,
oseremo dire: “È compiuto”.

Verso Gaviserri, i finestrini aperti
e l'azzurro del cielo che s'inclina,
dentro al verde della foresta sacra
abbraccio di madre e medicina...




domenica 8 giugno 2025

Il dogma che grava sull'individuo

« Oggi molti Europei credono di essersi elevati al di sopra dei dogmi; ma proprio i liberi pensatori e i materialisti sono, in modo speciale, i dogmatici peggiori. Il dogma materialistico è più opprimente di qualsiasi altro. L’infallibilità del Papa non è più valida, vale invece quella del professore universitario. Anche il più liberale, per quanto sostenga il contrario, è sottoposto ai dogmi del materialismo. Quanti dogmi pesano, per esempio sull'avvocato, sul medico, eccetera. Ogni professore d’università insegna il proprio dogma. E quanto mai grava sull'individuo il dogma dell’infallibilità della pubblica opinione, del giornalismo quotidiano! ».

Rudolf Steiner, Alle porte della scienza dello spirito, O.O. 95, Stoccarda, conferenza del 3 settembre 1906

Spirito di Verità

«Nell'antichità tutto si fondava su legami di parentela, come è chiaramente dimostrato dal culto degli avi. Molte leggende si collegano alla figura di un eroe capostipite, come per esempio Teseo, o Cadmo. Questo concetto era seguito nelle leggi e nei comandamenti. Più tardi organizzazioni esteriori diedero le norme per la convivenza. Ma questo ebbe luogo solo con la diffusione del cristianesimo. Che cosa trova oggi l'uomo nell'internazionalismo? Un principio più potente della forza dello Stato. Le grandi potenze che dominano oggi il mondo sono internazionali: si chiamano oro, trasporti, industria ecc., non hanno piú nulla a che fare con l'antico vincolo di consanguineità. Il rovescio della medaglia di questa evoluzione è il materialismo. Nella macchina abita la razionalità egoistica. Ben diversamente il Greco antico rappresentava il suo Dio in Zeus, ricordando che il principio del Padre è alla base di ogni cosa. Dove troviamo qualcosa di divino nella nostra vita pubblica? Macchine, ferrovie e simili, tutto è al servizio dell'egoismo, egoismo che in futuro avrà una parte ancora maggiore e culminerà nella guerra di tutti contro tutti.

Il Cristo ha creato il legame che unisce tutti gli uomini. A questo atto del Redentore si deve aggiungere ancora qualcosa. Negli uomini che si sentono attratti dal Cristo vivono sentimenti che uniscono gli uomini tra loro. L'azione del Cristo è la grande azione unificante che può di nuovo riunire il fisico allo spirituale. Gli uomini, oggi, utilizzano il fisico solo al servizio dell'egoismo, un giorno lo useranno per il servizio dello Spirito. Lo Spirito Santo deve unirsi al Figlio in modo che uniti ascendano insieme al Padre!

Il Cristo dice: "Nessuno può giungere al Padre se non per mezzo mio". Ognuno deve dire: "Sono come il tralcio della vite. Cristo è la mia vite". Allora il Cristo vincerà l'egoismo nelle organizzazioni dell'umanità. Nei singoli Io deve penetrare lo Spirito del Padre, lo Spirito della comune origine, solo allora l'Io lavora sul principio del Padre: tutti gli Io si costruiscono la propria casa, ma uniti insieme nel principio-Cristo. "Molte stanze sono nella casa di mio Padre", dice il Cristo. In questo modo sono indicate le singole abitazioni costruite dagli Io, ma è il Cristo che deve preparare il luogo. Deve dunque giungere lo Spirito che unisce gli uomini, e questo è lo Spirito di Verità.

La Scienza dello Spirito deve insegnare agli uomini la comprensione di questo principio comune, deve portare la Saggezza superiore, lo Spirito di Verità. Finché non si possiede la massima conoscenza, si continua ad avere opinioni diverse. Gli Gnostici chiamavano la Mistica "Mathesis", perché nella matematica nessuno può dire di avere un'opinione diversa dagli altri. Due scienziati non possono avere opinioni diverse a proposito di una legge matematica, giacché non si tratta di desideri umani. Davanti alla massima saggezza dobbiamo liberarci dai nostri desideri. Solo chi, senza desideri personali, vuole studiare lo Spirito di Verità, è maturo per riceverlo. La massima conoscenza unisce gli uomini: non ci sono più opinioni e punti di vista. Lo Spirito di Verità dovrà irraggiare sugli uomini. Questi potranno essere molto lontani tra di loro nelle loro dimore, ma li unirà lo Spirito di Verità. La casa che l'Io si costruisce si adatterà allo Spirito se lo Spirito di Verità regnerà sugli Io. Il Cristo promette ai Suoi discepoli lo Spirito di Verità per la festa di Pentecoste. Solo allora i discepoli hanno parlato le varie lingue, solo allora le nazioni tutte impareranno a comprendersi fra di loro. Anche se l'egoismo diventerà sempre più forte, ogni Io possederà lo Spirito di unità se parteciperà allo Spirito di Verità. Chi vuole giungere a questo, deve vivere nello Spirito del Vangelo di Giovanni. Questa è la vera Scienza dello Spirito. Come tutte le piante si rivolgono al sole, crescono nella sua direzione, dovunque si trovino, così tutti gli Io si volgeranno al Sole dello Spirito, alla Luce spirituale della Verità!»

Rudolf Steiner, “La promessa dello Spirito di Verità”, Colonia, 8 marzo 1907, in Il mistero cristiano, O.O. 97, traduzione di Giovanna Scotto

domenica 1 giugno 2025

Angelo musicante

Primo giugno
Rosso Fiorentino:
come la rugiada
di primo mattino
porta l'etere di luce
sull'erba e sulla strada,
che appoggia la guancia
sul liuto mentre arpeggia,
restituisce al cielo
quella luce di rugiada.
Possa questa musica di pace
far tacere il rumore degli spari
E ogni essere umano trovi pace
appoggiando la guancia
dove più gli piace e sia
dolce a tutti questo mese.

sabato 31 maggio 2025

Ridemovi

Era un ladro così illuminato che, anziché le bici, rubava i pali della luce.

Vedersi

Poi ci siamo visti

di che parlando non ricordo;

fu più importante non dirsi

niente nei nostri visi tristi,

ognuno all'altro sordo,

il cuore chiuso

e un occhio che ogni tanto

lacrimava dando la colpa

a un innocente moscerino.

(Ullallà, ullallà, ullallà)

Ballare un valzer risolse 

ogni cosa e ci sciolse

come baccalà

alla livornese.

Allora, ci vediamo tra un mese:

tu compra il pane e io la polpa.

domenica 27 aprile 2025

Domenica mattina

Da quando i giornali non esistono più, la domenica mattina i tavoli del bar sono occupati dalle tazze di cappuccini e caffè, o dai gomiti degli avventori che palpeggiano i loro telefoni intelligenti. Per quanto impegno ci mettano i telegiornalisti nel leggere le prime pagine di quelle cose che non esistono più, nessuno li prende in considerazione, si parla a malapena del papa o del calcio rimandato per il lutto di qualcuno che, senza voler mancare di rispetto, qualcosina meno del Cristo conterà. Un amico ce l'ha con la Meloni. Un altro con i baby pensionati. Io cerco di spiegare l'Antropocrazia, ma mi ascoltano con mezzo orecchio perché passa una ragazza di colore in canottiera alle otto e mezzo del mattino, pronta per correre lungo la ciclopedonale. Avrà i calori e noi no, ancora col piumino leggero indosso, patiti dall'umido di un aprile che avrà fatto contento quel trombone di Guccini che aspetta da sempre le piogge di questo mese come uno schiaffo improvviso.
Lascio il locale, e le chiacchiere, e l'imminente partita a briscola, tressette e scopa. Devo andare a correre anch'io, piano, molto piano, giusto per levarsi di dosso la nebbia della notte e dimenticare i mezzi sogni di ragazze in canottiera che sorridono solo a me.

venerdì 25 aprile 2025

Esequie semplici

Dalle scale in pietra che conducono al poggiolo, contornato di cipressi, dove la chiesa è ubicata, spuntano, tra gli interstizi del mattonellato, consunto e sconnesso, tarassachi, gramigna, digitarie e fienarole pieni di vigor primaverile. Non è caldo. La bara viene condotta in chiesa dal personale delle pompe funebri, una sola donna della fratellanza militare, che necessariamente si fa aiutare dai parenti e da alcuni amici di famiglia. La campana suona le dieci e il prete africano dà le ultime indicazioni ai lettori della Parola di Dio. Figli e nipoti si siedono nelle prime file. Inizia la celebrazione funebre, pacata, rapida, riscaldata soltanto da alcuni raggi di luce che entrano dal rosone dietro l'altare. Chissà se le nuove chiese le orientano sempre così, tenendo conto del sorgere del Sole, oppure se le costruiscono orientate verso Wall Street. 

Il mercedes carro funebre color avorio (è strano vedere un carro funebre con quel colore là), accoglie nuovamente la bara per il trasporto al cimitero comunale. La pura materia viene seppellita e gli involucri che la avvolgevano s'involano, la salutano senza troppo rimpiangere quel che resta chiuso dentro a un forno o sottoterra, con una croce e una fotografia per salutare chi passerà di là.  

domenica 20 aprile 2025

Non quel che si vede

Non quel che si vede c'è

ma c'è quel che non si vede

perché ciò che si vede

domani non è e non resta affiso

come quello che non si vede

come il viso di colui che dal Sole

è sceso e nella Terra si è intriso

facendola brillare così tanto

cambiandole natura dando

a essa il suo compito di essere

il seme per il prossimo futuro

atto creativo compiuto dalla creatura

che diventa l'ultimo creatore

se accoglie la Luce in sé

donata col suo corpo e col suo verbo

dal Signore.

martedì 18 marzo 2025

ReRami

 
O Europa: ti riarmi?
Io sto tra i rami
con le mani in mano
e mi ramo.
Non puoi negarmi
che i rami
siano le uniche armi
a riportare primavera
in un'Europa di allarmi
e di abbai
provocati da gendarmi
guerrafondai 
in camicia non più
nera ma gialla e blu.
Perché la guerra,
lo sanno anche i sassi,
è voluta dai satanassi,
è voluta da chi non ha soluzioni
per risolvere la crisi economica e sociale
l'inflazione, la disoccupazione, i dazi,
gli intrallazzi, la corruzione,
e non vede la sola via d'uscita possente
di togliere al denaro il potere
di vita o di morte sulla gente.
Gente costretta a combattere
o lavorare, o lavorare per produrre 
le armi o per sparare
tra i rami senza prender la mira:
magari si prendesse la rima
e si sparasse poesie come questa
che dice: fate morire il denaro
di poco, un quasi niente, una cifra
bastante che possa nutrire il pianeta
per non farlo morire, diventare di pietra.
Dare ad ogni moneta
la possibilità di concimare la terra:
il sogno di ogni diamante,
di ogni brillante la meta.
Europa, se ti riarmi
non posso riamarti;
se vuoi ricambiarmi
lascia le armi
e guarda i rami
nudi vestirsi di verde,
nell'incanto della primavera
nella sua magia
guarda tra i rami,
la vedi: è l'Antropocrazia.