un tal Lucas
Letture, pensieri, versi: di Luca Massaro
venerdì 22 marzo 2024
Non sui tetti di Gaza
giovedì 21 marzo 2024
Primavera vanderleiana
lunedì 18 marzo 2024
Caccia i talenti
domenica 17 marzo 2024
Sicilia amore mio
martedì 12 marzo 2024
Il dominio in scadenza
Non ho capito (o faccio finta di non capire). Non è che m'importi granché capire, forse. Spero che il dominio gratuito ritorni in automatico (lucamassaro.blogspot.com) altrimenti pace. E bene.
È che io non ho mai comprato workspace, ho sempre pagato un dieci dollari annui per l'alterlucas e ora non ho più voglia di continuare a pagarli.
Ah, comunque ho fatto il backup.
giovedì 7 marzo 2024
Sette marzo, mattina
martedì 20 febbraio 2024
Una faccia nuova
sabato 17 febbraio 2024
Un caffè ristretto
domenica 4 febbraio 2024
Per sentito dire
martedì 30 gennaio 2024
La finocchiona
«Firenze è molto bella e vorrei che tornasse ai cittadini e non fosse solo schiacciata dal turismo. Purtroppo questa città negli ultimi otto anni si è molto alienata dalle sue origini», ha dichiarato Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell'Accademia.
In un socialmedia, a un'amica, che ha lasciato un commento alla notizia de La Nazione, ho chiesto se la schiacciata fosse con la panna oppure con la finocchiona.
Lei ha risposto: «Con la Finocchiona!».
È stata segnalata.
domenica 28 gennaio 2024
Eppur mi son scordato di te
sabato 27 gennaio 2024
Eppure il vento il soffia ancora
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del Giorno della Memoria, in un paragrafo del suo discorso ufficiale, ha detto:
«Eppure le ideologie di superiorità razziale, la religione della morte e della guerra, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello Stato, del partito, sul diritto inviolabile di ogni persona, il culto della personalità e del capo, sono stati virus micidiali, prodotti dall’uomo, virus che si sono diffusi rapidamente, contagiando gran parte d’Europa, scatenando istinti barbari e precipitando il mondo intero dentro una guerra funesta e rovinosa».
Beh, secondo me questo è vero per tutti i virus prodotti dall'uomo, covidde compreso.
venerdì 26 gennaio 2024
Come si sente fame e sete
domenica 21 gennaio 2024
Una mela che ammuffisce e secca
«Mai come oggi il problema del senso dell'esistenza si sposa al senso di tutta la comunità umana, cioè al senso della vita di tutti gli uomini. Il problema non è che io realizzi me stesso: io non mi realizzerò mai degnamente se non in una continua osmosi con la comunità, e non più solo con la comunità di sangue, perché dal sangue si genera odio, ma con la comunità universale, cioè con tutti gli uomini, indipendentemente dal sangue. Le religioni sono frutto del sangue. Anche la religione cristiana, che nel suo intimo non è frutto del sangue, è divenuta per i non credenti, ma anche per molti credenti, una religione etnica che appartiene a una cultura e a una civiltà. Se c'è un popolo che dovrebbe sentirsi in colpa per il modo nel quale ha vissuto il cristianesimo è proprio il cosiddetto popolo cristiano. Non bastano i mea culpa di Sua Santità. In realtà ogni cristiano che si dica tale dovrebbe pronunciare un mea culpa, ma non certo alla radio o alla televisione, ma nell'intimo della coscienza, cercando li quali siano i cambiamenti dell'agire e del pensare che ne scaturiscono. Non possiamo fare tutti come il Papa e andare in giro a dire: siamo colpevoli. Se la comunità ammette che le parole e i gesti di questo rappresentante simbolico - ultimo segno di un'umanità ancora gregaria, che ha bisogno di vedere un essere con la tiara, con i paramenti, con gli anelli, con tutto quello che è simbolico dell'io - siano sensati, non li deve ripetere scimmiescamente. Occorre riconoscere che la ripetizione di questi gesti da parte degli individui è quella che si chiama un'interiore conversione, cioè un cambiamento di comportamento. Se le società europee e gli individui in esse non saranno capaci di questo, il cristianesimo non sarà più rappresentato dagli europei, inevitabilmente. Non cesserà, ma il cristianesimo europeo diventerà come una mela che ammuffisce e secca».
Giuseppe Leonelli Castiglione Chiavarese, Novembre 2001
sabato 20 gennaio 2024
Aut aut
«La grandissima rottura deve ancora venire, è una piccola rottura in virtù della quale o si cade nella gregarietà di comportamenti di massa ispirati dalla paura, da arcaiche leggi giacenti nelle profondità o si acquista una più matura coscienza dell'io, ovvero la consapevolezza che aver cura dei propri pensieri e dei propri sentimenti, non pensare con superficialità, non pensare odiando, tutto questo agisce nella realtà al di là dei mass media. I mass media sono divenuti gli interpreti della massificazione, della potenza con cui i simboli spingono le anime umane esattamente come le maree che si alzano e si abbassano. Gli individui coscienti, all'interno di questa situazione, non possono non percepire la responsabilità che avranno, sempre più, delle cose che pensano e che sentono. Non si può più andare per strada e guardare, ad esempio, un immigrato senza percepire che dal modo in cui lo guardi tu trasmetti diffidenza, odio, sospetto oppure rispetto, attesa. Ognuno è in qualche modo chiamato a una maggiore responsabilità riguardo alla propria vita interiore. Questo processo nel suo insieme indica che la vita umana acquisisce senso proprio perché va al di là dell'orizzonte animale e che il grande tema della biografia non è semplicemente il tema della propria personale esistenza, perché essa è indissolubilmente legata all'esistenza della comunità, mai come oggi il legame tra l'individuo e la comunità si è fatto forte e percepibile nelle due direzioni, quella del subire passivamente la propria gregarietà o quella del proporre coscientemente pensieri e sentimenti che correggano delicatamente ma fermamente l'evoluzione dei tempi, cioè la vita stessa della comunità. L'uomo è oggi ancora una volta davanti all'enorme problema di comprendere che egli può parlare di una biografia solo se individua il senso della propria esistenza».
Giuseppe Leonelli, Castiglione Chiavarese, Novembre 2001