sabato 30 dicembre 2023

Cosa sono gli Stati?

 « Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati? È pur sempre un gruppo di individui che è retto dal comando di un capo, è vincolato da un patto sociale e il bottino si divide secondo la legge della convenzione. Se la banda malvagia aumenta con l'aggiungersi di uomini perversi tanto che possiede territori, stabilisce residenze, occupa città, sottomette popoli, assume più apertamente il nome di Stato che gli è accordato ormai nella realtà dei fatti non dalla diminuzione dell'ambizione di possedere ma da una maggiore sicurezza nell'impunità. Con finezza e verità a un tempo rispose in questo senso ad Alessandro il Grande un pirata catturato. Il re gli chiese che idea gli era venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: "La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta". »

 

Agostino, De civitate Dei, IV

mercoledì 27 dicembre 2023

La Calla

In cima, sul cippo di sassi,
ruzzolassi di sotto
sospinto dal vento
fin sotto in Romagna
e là mi sdraiassi 
in piazza, a Santa Sofia.

E tu arrivi, da Stia,
e sopra mi passi, e vai via,
e fai finta di niente
come se tu, indifferente,
non giudicassi
il mio stare sdraiato
a ricordarmi ventenne
a drizzare le antenne
sugli occhi degli altri,
i giudicanti.

A volte mi chiedo
se anche tu mai ti chieda
dove sia quell’amore
che intercorse tra noialtri,
ora che altri siamo
e camminiamo, come tanti,
tra la perduta gente
in Romagna o in Toscana,
indifferente.

Io ho provato pure a dare
una risposta: è finito lassù
sulla costa di luna che confina
tra luce e tenebra, e rimpalla 
tra l'essere e il non essere più

tal quali le ombre mutate dai venti
e dai rami, qui, nel freddo,
su questo cippo di sassi,
in cima al Passo della Calla.

sabato 23 dicembre 2023

La forca e l'albero di Natale

« Ma di tutto quanto avveniva intorno a me io non mi rendevo conto che in modo saltuario e indistinto. Pareva che la stanchezza e la malattia, come bestie feroci e vili, avessero atteso in agguato il momento in cui mi spogliavo di ogni difesa per assaltarmi alle spalle. Giacevo in un torpore febbrile, cosciente solo a mezzo, assistito fraternamente da Charles, e tormentato dalla sete e da acuti dolori alle articolazioni. Non c’erano medici né medicine. Avevo anche male alla gola, e metà della faccia mi era gonfiata: la pelle si era fatta rossa e ruvida, e mi bruciava come per una ustione; forse soffrivo di più malattie ad un tempo. Quando venne il mio turno di salire sul carretto di Yankel, non ero più in grado di reggermi in piedi.
Fui issato sul carro da Charles e da Arthur, insieme con un carico di moribondi di cui non mi sentivo molto dissimile. Piovigginava, e il cielo era basso e fosco. Mentre il lento passo dei cavalli Yankel mi trascinava verso la lontanissima libertà, sfilarono per l’ultima volta sotto i miei occhi le baracche dove avevo sofferto e mi ero maturato, la piazza dell’appello su cui ancora si ergevano, fianco a fianco, la forca e un gigantesco albero di Natale, e la porta della schiavitù, su cui, vane ormai, ancora si leggevano le tre parole della derisione: “Arbeit Macht Frei”, “Il lavoro rende liberi” ».

Primo Levi, La tregua, Einaudi, Torino 1963

In queste settimane, mesi, di distruzione di Gaza, di bombardamenti e fucilazioni dell'esercito dei massacratori che fanno i videini per far vedere quanto sono bravi, potenti, ironici e lottano soprattutto per la libertà dei valori occidentali, ho pensato spesso a Primo Levi e proprio oggi, parlandone con un amico, gli ho detto che, di fronte a tanto orrore (giustificato da pochi figli e molti nipoti ché hanno la patente ufficiale di vittime rilasciata dai padri e dai nonni che furono vittime dei campi di concentramento nazisti), se fosse ancora vivo, Primo Levi non sarebbe stato zitto e/o avrebbe giustificato in alcun modo la barbarie voluta dal governo e compiuta dall'esercito israeliani; e di fronte a tale impotenza si sarebbe buttato dalle scale di nuovo. 
Il mio amico ha aggiunto: «Sarebbe salito due piani più su».

domenica 17 dicembre 2023

Al via la campagna


 Curiosità: vorrei sapere perché gli addetti strafatti ai lavori insistono con il termine “campagna” anziché usare, per esempio: montagna, collina, pianura. O, forse, meglio sarebbe utilizzare il deserto?

giovedì 14 dicembre 2023

sabato 2 dicembre 2023

Quant'è?

Colazione al bar. Tv accesa sulla rassegna stampa credo del tg sky. La conduttrice legge le prime pagine, tra queste pure quella del New York Times che racconta come Israele sapesse dei piani d'attacco di Hamas da almeno un anno. La conduttrice sottolinea: «pare sapesse», tre secondi e via sul prossimo titolo di un giornale che si occupa del caso della ragazza uccisa (pare?) dal fidanzato e, su questa notizia, la conduttrice legge: titoli, sottotitoli, occhiello, articoli, inchiesta, intervista, interrogatorio al presunto colpevole, commenti dei lettori, presentazione del libro della nonna della ragazza uccisa, cinque minuti di fila sul pezzo. Oltre a me, davanti alla tv, c'erano quattro pensionati, un cane e il barista. Quant'è?