sabato 25 maggio 2019

Épater le bourgeois

«Ora dobbiamo riuscire a recuperare il Tfr, la tredicesima e la quattordicesima, lo stipendio di maggio e degli ultimi dieci giorni di aprile, mese in cui era stato attivato il concordato preventivo e quindi debiti e crediti erano stati bloccati. Riteniamo – conclude Turcotto – che chi abbia avallato la vendita dei punti vendita alla Shernon Holding abbia compiuto una leggerezza e fatto una scelta tutt’altro che lungimirante. Dichiarando fallimento dopo soli sette mesi, l’azienda ha dimostrato di non avere le capacità né le possibilità per poter andare avanti su ‘gambe’ solide, che evidentemente non c’erano nemmeno al momento dell’acquisizione. Ciò è confermato anche dalla totale assenza di interventi di rilancio dei negozi o di campagne pubblicitarie. L’azienda ha rilevato i negozi ricorrendo ai debiti e poi non ha pagato quanto dovuto ai dipendenti: come al solito, a compensare le mancanze ci dovrà pensare lo stato, con il fondo di garanzia dell’Inps».

In un contesto come questo, se a qualche lavoratore della Mercatone Uno venisse in mente l'idea dell'esproprio proletario, manderebbero subito - e in forze celeri - la polizia.
Certo, non è che con un armadio, un divano o un comodino ci si sfami abbastanza... epperò i dipendenti potrebbero vendere tutto a metà prezzo, incassare i ricavi e recuperare parte del dovuto senza aspettare gli eventuali, e di molto scarnificati, quattrini che saranno (forse e chissà quando) ottenuti dai tribunali con le aste giudiziarie.

Ma tanto, come al solito, si farà prima a battere all'asta qualche titolo di Stato.


2 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

i famigerati rapporti giuridici che rinviano ai stramaledetti rapporti sociali, siamo sempre impantanati lì

Anonimo ha detto...

"Ora dobbiamo riuscire a recuperare il Tfr, la tredicesima e la quattordicesima, lo stipendio di maggio e degli ultimi dieci giorni di aprile"

beh tutte cose importanti, non fraintediamo: danno respiro quando i piccioli mancano.
La frase in sè ,però, mi da una sensazione di resa incondizionata.