« Per un Essere Umano che abbia compreso che la propria felicità dipende dalla possibilità di sviluppare la propria Creatività è necessario che ogni propria scelta sociale debba dipendere da tale esigenza. Egli considererà positivo per il proprio sviluppo tutto ciò che lo metta in condizione di perseguire questo suo fine primario. Potendo scegliere tra varie realtà sociali egli si orienterà verso quella che gli renda più semplice la realizzazione di questo suo scopo.
Domandiamoci a questo punto quali siano le condizioni ottimali nella direzione voluta. La prima esigenza è quella vitale. L’Essere Umano per vivere ha necessità di disporre liberamente dei beni della Natura. Tale disponibilità egli la può conseguire o vivendo in un contesto primitivo oppure in una adeguata struttura sociale. Ciò che rende idoneo un contesto sociale per la finalità sopra indicata è l’assicurazione della libera disponibilità dei mezzi per la sopravvivenza e la possibilità di godersi in pace tutto quanto egli realizzerà nel proprio sviluppo creativo. La prima esigenza potrà essere soddisfatta se egli, oltre alla possibilità di lavorare, godrà di un reddito di cittadinanza, dalla nascita alla morte, tale da garantirgli, in ogni caso, il diritto alla vita. La seconda esigenza presuppone che egli viva in un contesto sociale dotato di codici e corrispondenti strutture esecutive, tali da consentirgli il libero godimento di tutto quanto egli porrà in essere con il proprio lavoro e con l’esercizio della propria volontà, in libero scambio con i propri simili. Come ciò possa concretamente realizzarsi sarà trattato in seguito. Qui limitiamoci a porre in evidenza l’indispensabilità di tali due condizioni: sicurezza economica e sicurezza giuridica.
Se esaminiamo tutte le organizzazioni sociali esistenti nel mondo ci accorgiamo che in nessuna di esse, tali esigenze, trovano la loro piena realizzazione. La vita degli Esseri Umani è abbandonata all’alea del mercato ed i loro diritti non sono in pratica tutelati. Ciò dipende dal fatto che tutte le organizzazioni statali pongono come categoria suprema del vivere sociale le strutture di potere e non il libero sviluppo dei Cittadini. Ciò dipende dal fatto che tutti gli Stati moderni hanno ricevuto ereditariamente la loro impronta dall’Impero Romano. Mentre le società reali, sotto l’impulso del cristianesimo, si sono sviluppate verso una filosofia sociale che vuole la centralità dell’Essere Umano, le strutture statali, abbarbicate alla pratica del Potere hanno continuato ad opprimere i Cittadini considerandoli come strumenti passivi delle loro finalità extra umane. Ciò ha determinato un enorme accumulo di dolori nelle coscienze umane, facendo nel contempo fallire ogni, seppur minima, esigenza di giustizia sociale. Oggi noi assistiamo all’assurdo fenomeno che, parallelamente allo sviluppo scientifico, tecnologico e della ricchezza globale, di contro aumenta la sofferenza della stragrande maggioranza dei sempre più poveri. Oggi siamo arrivati al punto che, con un enorme accumulo legislativo, e con l’introduzione di macchine sempre più sofisticate, non si è più in grado di consentire il formarsi di iniziative capaci di fornire la base lavorativa per la sopravvivenza materiale. Le nuove generazioni, prive di ogni potere contrattuale, non trovano più occasioni di lavoro e vivono nella più profonda disperazione.
Ciò dipende dal fatto che i vari Governi, succedutisi nel tempo, nella loro smania di potere, hanno create un tal numero di leggi e di vincoli, per cui ogni spazio per la Creatività umana è stato chiuso. Mentre per distruggere quanto restava di vitale economicamente, l’esercizio delle leve finanziarie ha avuto una piena efficacia, di contro, per ricostruire, tali leve sono totalmente inefficaci per la qual cosa, a breve, si prospetta il caos sociale. Né è possibile sperare in un soprassalto di coscienza delle forze dirigenti immerse in una piena ottusità sociale in quanto assorbite nelle lotte per ilpotere. Cosa si può sperare da esseri che non hanno compreso l’assurdità degli attuali sistemi fiscali che, scaricandosi sulle attività produttive, costringono le Aziende a scaricare sui prezzi tutti gli oneri fiscali e previdenziali e quindi sui poveri, ultimi acquirenti?
Come mai non è stato ancora compreso che tutti gli attuali sistemi fiscali sono incostituzionali in quanto contravvengono allo sbandierato principio che il peso fiscale debba essere sopportato in maggior misura, e con il principio della progressività, da parte di chi più ha e meno da parte dei poveri?
Tali assurdità sono vissute dolorosamente da parte dei poveri, il cui numero aumenta sempre più
L’Antropocrazia supera tutte le assurdità degli attuali sistemi sociali e prospetta soluzioni concrete e rapide non soltanto per uscire dalle presenti disastrose condizioni sociali, ma anche per avviare uno sviluppo generale volto a consentire a ciascun Essere Umano di avviarsi sulla strada della Creatività, per la propria e per l’altrui felicità».
Nicolò Giuseppe Bellia, Antropocrazia. Logica e attuazione.
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