venerdì 24 luglio 2020

Pourparler

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Chissà che non possa rivelarsi di qualche utilità l’incontro di ieri mattina a Palazzo Chigi sul problematico tema della scuola.

Non c’era un ordine del giorno, tema proposto volutamente generico, esposizione a cascata da parte dei nove intervenuti su invito del presidente del Consiglio Conte e della ministra dell’Istruzione Azzolina: Eraldo Affinati, Concita De Gregorio, Paolo Flores d’Arcais, Ernesto Galli della Loggia, Miguel Gotor, Marco Lodoli, Alberto Melloni, Michela Murgia, il sottoscritto.

[...]

I nove invitati avevano competenze, predilezioni, visioni politiche diverse, se si fosse approfondita la discussione sarebbero probabilmente emersi dei contrasti; la semplice enunciazione dei temi ha dato all’incontro lo svantaggio della genericità compensato però, almeno in parte, dall’esposizione di un ampio catalogo. Si può davvero dire che praticamente tutti i problemi sono stati posti sul tavolo.


Su uno solo, oppure su tre milioni di tavoli?

A parte.
Come suole, i problemi sono posti sul tavolo o sul tappeto. 
Sul tappeto per essere calpestati o aspirati o battuti fuor di finestra (in breve: per sbarazzarsene).
Sul tavolo, invece, per giocarli come carte, per mangiarli come pietanze, per usarli come strumenti (ad esempio una penna o una tastiera) o per lasciarli lì sopra a prendere la polvere? 

- L'ultima che hai detto, tanto, dei nove suddetti intervenuti, nessuno spolvera tavoli, mai.

P. S. 
Curiosità. 
Sebbene tra i nove convenuti vi siano certamente degli esimi professori, non si capisce perché mai, quando in sede governativa parlano di scuola, sia convocato un maestro o una maestra della scuola primaria oppure dell'infanzia. Boh. 


1 commento:

Anonimo ha detto...

Temo che non siano convocati per non essere inceneriti all'istante da sguardi fiammeggianti.
Così come talvolta incenerirebbero orde di 20 0 25 scatenati.
Senza contare i protettivi genitori.

caino