sabato 4 luglio 2020

Realtà confindustriali

Il presidente della Confindustria, Bonomi, durante un convegno "digitale" dei giovani imprenditori, ha dichiarato:
«Siamo in un Paese dove la realtà non viene raccontata. Nessuno ha l'interesse, il coraggio, la volontà, di dir quale è la realtà, cosa ci aspetta in autunno. E voglio riferirmi solo ai temi economici e non a quelli politici da cui voglio sempre restare fuori. È realtà che siamo in un momento storico del Paese dove è tornato pericoloso affermare le nostre idee e i nostri valori».
Ora, premesso che «la realtà è un uccello che non ha memoria, devi immaginare da che parte va», della suddette parole del Bonomi, mi stupiscono due cose: la prima, ch'egli volendo riferirsi solamente ai temi economici, non accenni minimamente al fatto che, come scrive Lorenzo Arena,

«Il virus ha ormai creato un suo sistema economico politico autonomo. Il che non vuol dire che il virus non esiste, non è complottismo, vuol dire che esistono tutta una serie di gruppi sociali ed economici che traggono profitto dall'esistenza del virus e dall'emergenza che crea. Il sistema dell'informazione che lo sta alimentando a palate di terrore e allo stesso tempo si alimenta di lettori [e telespettatori] terrorizzati. I governi (centrali e locali), che hanno allargato i loro poteri a dismisura e che allungano la loro vita senza doversi occupare dei problemi di cui di solito si occupano i governi e che hanno sempre la scusa che "non era mai capitato prima nessuno sa come fare, ci sarà tempo per parlare degli errori". L'economia di emergenza: mascherine, gel per le mani, termo-scanner, apparecchi ultrasonici per la sanificazioni, servizi costosissimi di sanificazione e pulizia, ricercatori che fanno a gara a chi raccoglie più fondi per le proprie ricerche e si muove seguendo il virus all'estero quando nel proprio paese l'epidemia è al termine, etc. Un circolo vizioso senza fine.
Il virus c'è, e sta prendendo il potere, anche se i malati in ospedale sono mille in Italia, ce li andiamo a prendere distorcendo le notizie riguardo ai paesi extraeuropei, tanto chi va a controllare? Già terrorizzato, uno chiude tutto. E se provi a tranquillizzarlo ti manda anche a quel paese.».

La seconda è capire perché il Bonomi consideri che affermare le idee e i valori confindustriali in Italia sia "tornato pericoloso". In che senso? Rischia qualche pallottola? Dubitiamo fortemente. O piuttosto egli considera pericoloso affermare che l'ottimismo della ripartenza, raccontato dalle pubblicità patriottiche che rimpinguano le casse dei media nostrani, non coincide con la realtà? Ha forse paura di prendere qualche schiaffo quando sarà ospite di una trasmissione de La 7 ?

2 commenti:

siu ha detto...

La sintesi della mia visione del mondo confindustriale italiano: chiagneno e fottono, fottono e chiagneno.

am ha detto...

''La seconda è capire perché il Bonomi consideri che affermare le idee e i valori confindustriali in Italia sia "tornato pericoloso".
rischia la pernacchia.
e comunque piangono e fottono