Nella Rivista di Psichiatria del marzo-aprile 2022, vol. 57, n. 2, pag. 101-105, c'è un articolo a firma di Giuseppe Bersani dal titolo L'altra epidemia.
Riporto il “riassunto”:
«L’articolo è una riflessione sul fenomeno psichico della negazione della realtà della pandemia di covid-19, dei dati della ricerca scientifica su di essa e delle finalità terapeutiche del vaccino e delle politiche sanitarie nazionali e internazionali, così come questo emerge nell’ambito dei cosiddetti movimenti no-vax. Vengono descritti i possibili quadri psicopatologici alla base o associati a tale fenomeno, valutate analogie e differenze di questi con quelli della nosografia psichiatrica classica, considerate ipotesi interpretative psicologiche e psichiatriche che possono in qualche misura caratterizzare una realtà vasta e complessa, nella cui conoscenza e nella cui gestione gli psichiatri potrebbero svolgere un ruolo molto più rilevante di quello attualmente svolto.»
Riassumo il riassunto: i no-vax sono degli idioti,
E chi o cosa è un idiota secondo il Bersani? Leggiamo:
«“Idioti” sono coloro che nel contesto planetario della pandemia di covid-19 ne negano la stessa esistenza, o attribuiscono a essa un’origine intenzionale decisa da fantomatici centri di potere globale e finalizzata al controllo totale sulla popolazione mondiale, o non riconoscono efficacia o utilità della vaccinazione di massa o di altre misure rivolte al suo contenimento, o vedono in queste un ulteriore strumento di manipolazione e controllo. La gamma delle possibili teorie è, nella realtà, vastissima, ma tutte sono riconducibili a un comune denominatore ideativo che si declina nelle sue diverse forme in rapporto a suggestioni e influenze personali e ambientali: la negazione della realtà della pandemia nei termini in cui essa appare oggi presentata all’opinione pubblica dai mezzi di comunicazione sociale, la negazione della validità e dell’obiettività dei dati della ricerca scientifica su di essa, la negazione della finalità terapeutica reale delle politiche sanitarie nazionali e internazionali.»
Immagino, dunque, che il Bersani definisca “intelligenti” coloro che
- non negano la pandemia, o non attribuiscono a essa una origine intenzionale decisa dal potere al fine del controllo totale della popolazione;
- sostengono che la vaccinazione di massa coi farmaci sperimentali sia stata utile ed efficace;
- ritengono che il confinamento, le mascherine, il distanziamento sociale siano misure anch'esse utili ed giovevoli;
- credono che i media mainstream abbiano trasmesso e pubblicato sempre notizie fondate, valide e obiettive;
- affermano che il protocollo paracetamolo e vigile attesa abbia avuto una grande utilità terapeutica.
Sbaglierò, ma nutro il sospetto che, di questi tempi, ci sia un considerevole numero di intelligenti che preferirebbero trasferirsi nel club degli idioti.
Comunque, nonostante il susseguirsi di tante seghe psichiatriche, la mia “idiozia” immagina che la motivazione principale per la quale il Bersani definisca i no-vax degli idioti, sia dovuta a un disturbo narcisistico della personalità, personalità che reclama, al pari di un Burioni o di un Bassetti, di sfilare sui tappetti rossi della mondanità mediatica, giacché egli, in conclusione del suo articolo, dichiara:
«Potrebbe forse concretizzarsi in un imminente futuro l’ipotesi, inizialmente impensabile ma adesso di sempre maggiore potenziale realismo, che accanto alla voce degli infettivologi, dei virologi e dei gestori della salute pubblica divenga necessario ascoltare anche quella degli psichiatri, alla fine costretti a riflettere e a prendere consapevolezza dell’esistenza e dell’urgenza di comprendere e gestire, accanto all’emergenza della pandemia di covid-19, anche quella di un’“epidemia parallela”, i cui sviluppi e le cui conseguenze sociali, culturali e mentali, potrebbero essere, se possibile, ancora più gravi e devastanti di quelli legati all’epidemia infettiva.»
Suvvia, dunque, direttori dei palinsensti tv, chiamate in studio il Giuseppe Bersani prima che la devastazione abbia inizio.
5 commenti:
"la negazione della realtà della pandemia nei termini in cui essa appare oggi presentata all’opinione pubblica dai mezzi di comunicazione sociale ..."
sostituisci la parola pandemia con qualunque altro fenomeno sociale o politico e il gioco è fatto: o ci credi o ti mandiamo a un TSO
la psichiatria è esposta all'ideologia quanto e spesso più di altro. per questo idiota è facile fare di tutte le erbe un fascio
appunto: al Bersani piace fare il fascio
C'era un vecchio zio di mia moglie. Aveva 84 anni, viveva negli USA, in un paesino vicino a Seattle. Era rigidamente vegano e pacifista da sessant'anni e pensava che mangiare cibo animale fosse un'offesa a Dio e un complotto per trasformare gli esseri umani da primati a felini. Aveva una collezione sterminata di riferimenti bibliografici sugli orrori della caccia e dell'alimentazione animale e passava tutto il suo tempo di pensionato a smascherare gli oscuri traffici tra McDonalds, Kentucky Fried Chicken e National Rifle Association. Però tutti gli volevano bene e alla sua morte tutti i macellai del suo paese mandarono una corona di fiori.
Se i macellai avessero mandato una corona di salsicce, sarebbe stato un aneddoto perfetto.
Invidia del virus?
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