mercoledì 10 gennaio 2024

L'azione umana cosciente

Da oggi, finché ne avrò voglia, pubblicherò à la mode de Pierre Menard, la Filosofia della Libertà di Rudolf Steiner. Così me lo riscrivo e me lo rileggo piano piano. Un paragrafo per volta, a partire dal primo capitolo e via andare. Avanti.

§§§

1. È l’uomo, nel suo pensare ed agire, un essere spiritual-
mente libero, o sta egli sotto la costrizione di una ferrea necessi-
tà basata su leggi puramente naturali? Su poche questioni si è
tanto aguzzato l’ingegno umano quanto su questa. L’idea della
libertà del volere ha trovato caldi sostenitori e ostinati opposito-
ri, numerosissimi gli uni e gli altri. Vi sono uomini che, nel loro
pathos morale, chiamano addirittura spirito ri­stretto chiunque
possa negare un fatto così palese come la libertà. Di fronte a loro
stanno altri che considerano invece il colmo della non-scientifi-
cità il credere che la necessità delle leggi della natura rimanga
sospesa nel campo dell’agire e del pensare umano. Una stessa
cosa vien proclamata, nel mede­simo tempo, o il più prezioso be-
ne dell’umanità, o la peggiore illusione. Infinito acume è stato
applicato per spiegare come la libertà si accordi col procedere
della natura, alla quale pur l’uomo appartiene. Con non minore
fatica è stato tentato, dall’altra parte, di spiegare come sia potuta
sorgere una simile illusione. Chiunque non abbia per tratto pecu-
liare del suo carattere il contrario della posatezza, sente che qui
si sta di fronte ad uno dei più gravi problemi della vita, della re-
ligione, della pratica e della scienza. E fa parte dei tristi indizi
della superficialità del pensiero odierno il fatto che un libro, il
quale, in base ai risultati delle più recenti ricerche sulla natura,
vorrebbe coniare una «nuova fede.» (David Friedrich Strauss,
La vecchia e la nuova fede), non contenga su questo problema
altre parole che le seguenti: «Nella questione della libertà del
volere umano non dobbiamo qui impegnarci. La supposta indif­
ferente libertà di scelta è stata sempre riconosciuta come un
vuoto fantasma da ogni filosofia che fosse degna di tal nome; la
determinazione del valore morale delle azioni e delle inten­zioni
umane resta d’altronde indipendente da quel problema». Non ho
citato questo passo perché io sia d’avviso che il libro dello
Strauss abbia speciale importanza; ma perché esso mi sembra
esprimere l’opinione fino alla quale riesce ad innal­zarsi, nel
campo di questo problema, la maggioranza pensante dei con-
temporanei. Attualmente ognuno che pretenda di pos­sedere al-
meno i primi elementi della scienza par che sappia che la libertà
non può consistere nella scelta completamente arbitraria, fra
due azioni ugualmente possibili, dell’una oppure dell’altra. Si
ritiene che vi sia sempre una causa interamente determinata per
cui, fra parecchie azioni possibili, una soltanto viene portata a
compimento.




2 commenti:

Il principe ha detto...

Per favore, quando hai tempo riporta anche la Sesta Lettura di Steiner sull'agricoltura. Lì dove suggerisce un metodo efficace per eliminare i topi in campagna. Prendere un topo giovane e spellarlo. Bruciare la pelle e gli altri resti e spargere la cenere nei campi (Steiner raccomanda di usare un numero adeguato di topi per avere cenere a sufficienza). Se questa operazione viene eseguita quando Venere è nel segno dello Scorpione la disinfestazione sarà radicale.

https://l1nq.com/OZkDw

https://rsarchive.org/Lectures/GA327/English/RSPC1938/19240614p02.html

Luca Massaro ha detto...

Data la vastità dell'Opera Omnia, di questo passo, pubblicherò le conferenze di Koberwitz in una prossima reincarnazione. Nel caso ci ritrovassimo, mi leggerai, piccolo principe.