mercoledì 3 dicembre 2025

La fiscalità monetaria

«La semplice logica della vita economica è tale che consente ad un’Azien-
da di restare in vita a condizione che abbia redditività, cioè margini di utili.
Ne deriva la necessità per i suoi gestori di scaricare sui prezzi tutti i propri
oneri, compresa la quota di utile che si ritiene compensativa del rischio
economico. Tutte le filosofie politiche che hanno mirato a scaricare sul set-
tore produttivo gli oneri statali, sia quelli ordinari sia quelli della cosiddetta
socialità assistenziale, nella loro traduzione legislativa, non hanno fatto altro
che far pagare, attraverso i prezzi di mercato, agli acquirenti, cioè ai poveri,
il peso delle loro assurde velleità. Quando ci si renderà conto di tale assurdi-
tà – i margini di tempo sono ristretti – si passerà alla realizzazione di quello
che l’Antropocrazia chiama “Fiscalità Monetaria”.
Se è vero, come è vero, che tutti i gravami fiscali, previdenziali ed assi-
stenziali, scaricandosi sui prezzi, finiscono con il rendere i poveri sempre
più poveri, è necessario trovare un nuovo tipo di fiscalità che non abbia
questo difetto mortale. L‘unica fiscalità concepibile che non gravi sui prezzi
è quella monetaria.
In Italia la massa dei beni monetari assoggettabili a tale nuova imposizio-
ne fiscale, sostitutiva della precedente, supera gli otto milioni e cinquecento
mila miliardi di lire [*]. Con una modesta aliquota dell’8% annua si può so-
stituire vantaggiosamente il precedente prelievo fiscale. Tale prelievo, dopo
l’istituzione della datazione annuale della moneta cartacea, sarà facilmente
effettuato dal sistema bancario e versato in un super computer chiamato
Cassa degli Italiani, con costi di prelievo pressoché nulli.
Andiamo ora ad esaminare quali saranno gli effetti di tale riforma fiscale.
Togliendo alle Aziende tutti gli oneri fiscali, previdenziali, assistenziali e
quelli burocratici si porta queste ultime alla condizione di potere, e dovere,
ridurre fortemente i prezzi.
Consideriamo tale riduzione media generale dei prezzi calcolabile, con
buona approssimazione, nella misura del 50%.
La prima conseguenza di tale dimezzamento dei prezzi sarà il raddoppio
del valore di tutti i precedenti redditi lavorativi ed assistenziali, facendo con
ciò uscire una gran massa di Cittadini dalla fascia di povertà in cui sono
stati forzati. Si consideri anche che tutto quanto veniva prelevato dalla busta
paga tornerà nelle tasche dei lavoratori e dei percettori di redditi imponibili.
La seconda conseguenza sarà quella che dalle nazioni estere ci verrà
richiesta la rivalutazione della Lira del 100%, per ripristinare il precedente
equilibrio commerciale mondiale. Con ciò anche i prezzi dei prodotti di
importazione dimezzeranno di valore in conseguenza della nuova parità
monetaria.
La terza conseguenza sarà quella del raddoppio del potere di acquisto
della massa monetaria nazionale, di otto milioni e cinquecento mila miliar-
di di lire, con potenziali conseguenze negative nell’equilibrio interno dei
prezzi.
Per eliminare tale potenzialità negativa sarà necessario prelevare la metà
di tale somma e versarla nella Cassa degli Italiani.
La metà che resterà in possesso dei detentori conserverà, in presenza di
prezzi dimezzati, lo stesso potere di acquisto di quello precedente la riforma
fiscale.
Con tale prelievo di quattro milioni e duecentocinquanta mila miliardi
di lire sarà possibile l’immediata estinzione del debito pubblico allargato.
Con l’estinzione del debito pubblico allargato tutti i precedenti stanzia-
menti di bilancio, per fare fronte ai relativi interessi, resteranno disponibili
per l’istituzione del Reddito di Cittadinanza Generalizzato a favore dei Cit-
tadini, dalla nascita alla morte. Va notato che tale reddito viene richiesto da
tutta la moderna filosofia sociale, ma appare potenzialmente disastroso in
presenza della vecchia fiscalità, mentre con la nuova Fiscalità Monetaria la
cosa diverrà di facile realizzazione.
L’ammontare del valore mensile di tale Reddito di Cittadinanza Ge-
neralizzato appare prevedibile in misura maggiore di 700.000 lire attuali
mensili. Con tale provvedimento ogni Cittadino potrà organizzare la pro-
pria vita, anche lavorativa, partendo dalle proprie vocazioni e non dalle sole
esigenze di procurarsi il necessario per sopravvivere.
Con ciò avrà inizio lo sviluppo di ciascuno verso la Creatività e quindi
verso la felicità.
Come è facile vedere l’Antropocrazia, con l’istituzione della Fiscalità
Monetaria e con tutto quanto di positivo ne consegue, libera l’Essere Uma-
no dalla schiavitù della materia e lo mette in condizione di poter avviare un
proficuo lavoro di superamento delle condizioni di dolore che la precedente
forzata immersione nella realtà materiale ha prodotto nella sua interiorità».

[*] N.B.
Il libro è stato scritto da Nicolò Giuseppe Bellia nel 1998.

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