Visualizzazione post con etichetta facezie psicosanitarie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta facezie psicosanitarie. Mostra tutti i post

sabato 13 agosto 2022

Le susine

Ho una zia (la zia Luisa) di 92 anni che, da alcuni anni, risiede in una RSA. Nonostante gli acciacchi, ha ancora una buona presenza di spirito e sufficiente lucidità mentale. Ci sentiamo ogni tanto per telefono e talvolta lei mi chiama per chiederle di portarle i fazzoletti di carta. Ieri, oltre a ciò, mi ha chiesto anche di portarle delle susine del mio susino, mature in questi periodi, che le piacevano tanto, ha ricordato. Sicché stamani mi sono presentato in struttura con la roba. Un'infermiera mi prende i fazzoletti ma non le susine. Mi dice che il regolamento vieta d'introdurre roba da mangiare non confezionata dall'esterno all'interno della RSA. È il regolamento previsto dalle norme anticovid. Non faccio obiezioni e invito l'infermiera a prendersele lei le susine, non per mandare a cacare lei, bensì il regolamento e quella specie di ministro che ancora resta là, impunito.

venerdì 24 dicembre 2021

La bambina di regia

Mattina al parco cittadino semi deserto. Un'anziana signora dall'accento romano, che tiene al guinzaglio due barboncini neri, chiama a gran voce: «Rita, Rita, dove sei?». E cammina in qua e in là, tra un'aiuola e un'altra, chiamando ripetutamente quel nome. Io, che distante la vedevo e sentivo, credevo che stesse richiamando un altro barboncino sfuggitole dalla presa. Invece, dopo tanto chiamare e girare, dietro una cantonata, ecco che Rita è ritrovata. «Ah, finalmente!», sento la signora senza vedere né lei né Rita. «Sai che mi hai fatto spaventare? Non devi allontanarti dalla nonna o almeno: potevi rispondere». Dopodiché, vedo spuntare i barboncini, la signora e Rita, una bambina dai capelli biondi e ricci che, con il naso all'insù, osserva uno spicchio di sereno tra la coltre di nuvole nere. Era stata distratta da qualcosa finalmente senza mascherina.