domenica 23 gennaio 2011

Sono nato

«Evolution created in us a basic drive of purpose, but higher moral purposes must be learned. To reach the highest levels of moral purpose that concern abstractions such as society, the species, and the biosphere requires volitional action and a social conscience». Michael Shermer.

Mi ricordo il giorno in cui venni al mondo. Innanzitutto io nacqui in casa, non all'ospedale. Appena uscii da mia madre mi rivolsi, sorridendo, alla levatrice dicendole: «Signora Marisa, dopo avermelo tagliato e “unto”, mi farebbe un piercing all'ombelico?» Già prevedevo le mode, ero ante-litteram. Non mi ricordo bene, però, se la prima luce che vidi fu quella di una lampada al neon o a incandescenza. Ricordo che piansi un pochino perché faceva un freddo bestia rispetto al caldo buio, là “dentro” e, ciò nonostante, vollero farmi il bagnetto con dell'acqua riscaldata sulla stufa a legna della cucina. Anche troppo calda per i miei gusti. Non avevano mica il termometro per misurare la temperatura, facevano a tatto. E un conto è il tatto di chi è appena uscito dal ventre materno e un altro è quello di chi è stato fuori a temperatura ambiente. È chiaro che, appena immerso, io cominciai a piangere. «Amorino, senti come piange? Scotta?». Ancora non conoscevo la parola vaffanculo. Comunque cominciai a percepire che piacere e dispiacere sono strettamente connessi con le relazioni che abbiamo con gli altri. Gli altri, già. Questo inferno, sartrianamente parlando. Ma è l'unico mondo, gli altri, dove ci è concesso di vivere per non essere dei morti viventi. La vita è nella relazione. E la relazione va allargata, come l'organo genitale femminile si allarga per dare la vita. Allargare la relazione tra umani consente di salire nella gerarchia dei bisogni (vedi immagine sotto). Altrimenti ci tocca in sorte la tristezza di essere dei miseri individui determinati biologicamente. Oltre Food, Drink, Safety, Sex esiste qualcos'altro di immanente per cui la vita acquista un senso (anche se un senso non ce l'ha).

Sono nato.
Sono sopravvissuto.
Mi sono riprodotto.
Ma mi sono rotto.
Mi manca il senso:
dove lo trovo?
Lo provo
quando penso
quando mi muovo
quando cerco
tra libri, tra mani
di altri esseri umani.

4 commenti:

Alberto ha detto...

A U G U R I.

sirio59.mm ha detto...

"...Negletta prole
nascemmo al pianto, e la ragione in grembo de' celesti si posa.
..."
Altro non resta che puntare al vertice di quella piramide: è una grande impresa, comunque...

Buon compleanno.
Morena

Davide ha detto...

In ritardo - ben nato!

Luca Massaro ha detto...

Grazie a tutti (sono nato ieri)