lunedì 2 gennaio 2012

La realtà è più avanti

«I popoli, più o meno, sono rappresentati dagli stati che costituiscono e questi dai loro governi. Il privato cittadino ha modo, durante la guerra, di accorgersi con terrore di un fatto che forse già in tempo di pace aveva intuito: e cioè che lo stato interdice al singolo l'uso della violenza, non perché intenda sopprimerla, ma solo perché vuole monopolizzarla come il sale e i tabacchi». Sigmund Freud, Considerazioni attuali sulla guerra e la morte
Sono un realista, almeno mi sembra di esserlo, con delle propensioni idealiste, in quanto m'illudo che la realtà, come cantava (e monolagava) Gaber, sia «un uccello che non ha memoria devi immaginare da che parte va».
E io immagino. Per esempio, dopo la lettura di questo post di Giglioli, io immagino che un giorno possa essere presa in considerazione, da nazioni senza smania di predominio (come l'Italia dovrebbe essere in fondo, sulla carta almeno), la possibilità di non avere più un esercito. Aviazione, marina, fanteria, carri armati, portaerei, cacciabombardieri... PUM!... spariti, di botto, come fuochi d'artificio. E tutti i componenti dell'esercito a svolgere mansioni normali di sicurezza, vigili urbani al servizio del cittadino, o addetti alla protezione civile, guardie forestali, cose d'azione tranquilla, sicuramente più utile e redditizia. È lecito immaginare di vivere in una nazione senza esercito? Pensate un attimo: Ministero della Difesa... Difesa di che? Se non avessimo un esercito saremmo invasi? E da chi? Nessuna nazione confinante oserebbe conquistare l'Italia come accadeva nei secoli passati. Di più: nessuno, nemmeno la Corea del Nord, scatenerebbe il suo esercito contro di noi, giacché se anche si azzardasse saremmo difesi da altri... anche a pagamento. In pratica: se noi destinassimo la metà di quello che spendiamo a pagare l'esercito di nazioni meglio attrezzate militarmente della nostra, avremmo un risparmio enorme sull'erario, roba da sanare per decenni le casse dello Stato. E cosa importa se il 2 giugno non ci sarà più la parata militare con le inutilissime (e costosissime) Frecce Tricolori? Quanto sarebbe più bello veder sfilare i mille e passa mestieri che compongono la forza lavoro italiana, con i disoccupati in prima fila e gli studenti in ultima per segnalare la speranza delle future generazioni?
Ma io, ho detto, sono solo un realista che immagina una realtà che non si lascia, ancora, catturare.

4 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

gilioli e quelli della sua area di riferimento scoprono sempre l'acqua calda quando gli fa comodo:

http://diciottobrumaio.blogspot.com/2010/03/sfrontatezza-operativa-difficilmente.html

http://diciottobrumaio.blogspot.com/2010/07/il-pd-vola.html


http://diciottobrumaio.blogspot.com/2010/06/per-chi-avesse-ancora-residui-dubbi.html

http://diciottobrumaio.blogspot.com/2011/09/della-continuita-sostanziale.html

eccetera

Luca Massaro ha detto...

Grazie dei link... Oramai sei il mio principale punto di riferimento politico...

Irene Qohèlet Angelino ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Irene Qohèlet Angelino ha detto...

La Costa Rica ha abolito il suo esercito nel 1983.
Forse è l'unico Paese al mondo a non avere un esercito.