sabato 2 aprile 2016

Pensioni e osei

Leggendo l'intervista a volo d'uccello di Francesco Merlo a Elsa Fornero, stavo quasi per commuovermi, davvero, per la dirittura morale, la fermezza, la ragionevolezza dell'ex ministro del lavoro e delle politiche sociali, con delega alle pari opportunità, nel governo Monti.
Purtroppo, ahimè, mentre estraevo un fazzoletto di carta dal pacchetto, certo di tamponare l'imminente caduta d'una goccia spremuta dal sacco lacrimale, ho letto il seguente scambio di battute:

Merlo: «Ho letto che in Inghilterra vogliono alzare di molto l’età pensionabile.»
Fornero: «E anche in America, vogliono superare i 67 anni. Si va verso la flessibilità. E non solo perché cresce l’aspettativa di vita, ma anche perché aumenta il numero di chi ama lavorare. È già così per molti professori, forse pure per i giornalisti, ma il lavoro alienato esiste eccome, provi a chiedere ad un metalmeccanico quanto si sente realizzato».

Merlo: «Dovremmo privarci del lavoro di Scalfari, oppure impedire a Morricone di comporre e a Muti di dirigere? Ci sono bellissime vite di lavoro che a sessant’anni rifioriscono.»
Fornero: «Io insegnerei anche gratis...»


E mi è venuta voglia di spennare qualcuno, previo ammollo nell'acqua bollente. 
No, non la Fornero.

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P.S.
Come minimo, sono vent'anni che mi priverei del lavoro di Scalfari: anzi: ne me sono già privato largamente da un pezzo.

2 commenti:

dmitri ha detto...

È uno stronzo e non da oggi.
Mi sono sforzato di non essere lapidario, spero si capisca.

Marino Voglio ha detto...

che risoluto che sei, bravo.

anzi, mo famme anna' a vede.