domenica 25 luglio 2021

Beati i puri di cuore

 Ho passato la vita fin qui pensando al futuro e mai ho prestato attenzione al presente - quanti divieti di sosta! Quante bollette da pagare! Il frigo sempre vuoto! 
«Hai sempre la testa tra le nuvole, anche quando è sereno», mi rimproverava sempre mia madre. Per questo, sin da quando ero piccolo, porto con me un ombrello, di quelli automatici, basta premere un bottoncino metallico e si aprono come un vaffanculo. E quanti ne ho detti di vaffanculo, sempre troppo pochi, va da sé. Sempre impolitici, non perché non li abbia riservati e riservi alla politica, ma perché non ho mai avuto la faccia a culo di farci, con essi, un partito; un partito di iene arrabbiate, bavose e decompositrici di sistemi per ricomporli tal quali a come erano prima, anzi: peggio di prima.

Ho rubato solo due volte in vita mia. Una, da grande, in una cartolibreria, rubai gli Ossi di seppia perché c'era un'unica copia con l'edizione dalla copertina strappata e il titolare del negozio non voleva farmi lo sconto. L'altra - e questa mi pento ma non mi pento, mi dolgo, ma non mi dolgo - quando ero piccolo, forse facevo la quinta elementare, e rubai cinquemila lire sul comò di mia nonna, per comprarci le sigarette e fumarle di nascosto con gli amici, un pacchetto di Astor marroni, quelle con il ritratto di un parruccone che non ho mai capito chi fosse, che schifo, che tosse, che puzza addosso, cosa che causò l'unica seria brontolata che mio padre mi fece in tutta la sua vita - perché rubai i soldi, non per le sigarette, eh.

Scusate il flusso: come diceva Danilo Kis, ogni tanto «il mio cuore ha le mestruazioni». 

Ripeto: non ho mai prestato attenzione al presente e per questo non mi sono mai sognato di diventare un politico o un giornalista. Sono un beato puro di cuore: aspetto paradisi, non essendo stronzo dentro, come tanti, come troppi, quelli impalcati lassù che impongono, prescrivono, dettano, ordinano, legiferano, immerdano l'anima e il corpo di noi puri di cuore.
Ripeto: ho la testa tra le nuvole, anche quando non ci sono. Oggi è piovuto terra: speravo fosse merda per concimarmi e puzzare almeno un cinque per cento di quanto puzzano lassù, dove fanno piovere e splendere il sole, dove custodiscono nuvole di dati, figli di puttana che ci hanno incastrati a forza di stare qui a scoprire i fianchi delle nostre debolezze, delle nostre paure, dei nostri desideri nascosti. 
«Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della scienza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito» Luca, 11-52
Ho esordito dicendo che ho passato la vita sin qui pensando al futuro ma, non essendo un indovino, non ho mai pensato bene, solo delle misere fantasie di castelli areati nei campi. Ma l'ho percepito, il futuro, dai primi di marzo del 2020, dall'aria che mi è subito mancata, quel carcere, quella impotenza di fronte al potere che si è appiccicato addosso come una sanguisuga, una zecca o una zanzara che finché non la stacchi o la schiacci non se ne va.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho capito una cosa ... che tu molto probabilmente sarai pagato dal governo che insulti, così da indurre noi, poveri fessi ignari a difenderlo, ma io non voglio difendere nessuno..... mi sono vaccinato per timore di morire, ma di contagiare altra gente non me ne frega un cazzo...
quello che scrivi sembrano stronzate però alcune cose che scrivi sono vere.... le ho verificate di persona, ma se ti dai tanto da fare per scrivere forse qualche cosa ci guadagni anche te, non so cosa ma sicuramente...niente si fa per niente... comprì? ad mayora, - scusa la mia ignoranza ma non tutti abbiamo avuta la possibilità di farci una merda di cultura o una cultura di merda ... come dicono gli ignoranti come me, ma continua ascrivere perché sei divertente, ciao
Bruno

Luca Massaro ha detto...

buongiorno Bruno,
non sono pagato dal Governo, ma ricevo uno stipendio statale. Lo Stato non è il Governo, almeno così voglio ancora sperare e credere.
Non mi do tanto da fare per scrivere, lo faccio quando mi va di scrivere così come corro quando mi va di correre. Cosa ci guadagno? Dal 2007 ad oggi soltanto qualche commento divertente come il tuo.
Saluti cordiali

Marino Voglio ha detto...

quando tu avevi dieci anni le astor costavano al massimo novecento lire. e - passi - cinquanta di minerva. che ci hai fatto col resto?

Luca Massaro ha detto...

il resto... mancia alla nonna

Marino Voglio ha detto...

bucia!