venerdì 8 ottobre 2021

Lo sai: debbo riperderti e non posso

Avevo un cazzo, me lo guardavo, me lo toccavo, ci facevo delle cose che sarebbe tedioso riportare qui. Lo avevo e, a un certo punto, non mi ricordo quale esattamente, uno a caso della retta che a ognuno di noi è destinata dal punto n della nascita al punto m de li mortacci vostra, me lo sono rotto e l'ho dovuto portare a riparare presso un'officina specializzata in cazzi altrui, la ditta Cazzaniga: ripara cazzo e figa, a Crescenzago. Oggi ho telefonato per sapere se i lavori previsti rientrassero nella garanzia, ma l'impiegata, con tono perentorio, mi ha risposto: «Col cazzo».

Ci sono rimasto male: pensavo che, come ogni organo, soprattutto se caldo (Bukowski), anche il cazzo avesse un'estensione della garanzia a vita; invece, come mi hanno fatto gentilmente notare, sul contratto c'è scritto solo estensione, ma senza precisare quanto a lungo per un verso o per un altro. 
Giorni fa, ne ho parlato con un mio amico medico e lui mi ha risposto, tra il serio e il faceto, che me lo smanettavo troppo mandandolo spesso fuori giri. «Bisognava tu facessi attenzione: oramai è notorio che tecnologia del cazzo è superata. Adesso esistono copie assai più performanti dell'originale, con il vantaggio che queste si regolano facilmente tramite app». 

Anche per pisciare?

Certo, niente di più facilmente programmabile, con il vantaggio che non hai bisogno di cercare un cesso o un albero. Il cazzo finto contiene un serbatoio al suo interno che, al momento, può contenere sino a mezzo litro di orina.

La tecnologia ci sopravanza, ci atterra, ci fa guardare i propri arti e i proprio organi con occhio diverso e tanta, tanta melanconia. 

Tutto quello che si è formato, evolutivamente, in milioni di anni, adesso è sostituibile con un click che dà l'avvio a una sequenza algoritmica espressa dalle nanotecnologie e si resta a bocca aperta e a cazzo perso, in riparazione. Eppure io avevo (ho?) un cazzo intelligente, una sorta di terzo cervello grazie al quale, talvolta, mi erano consentite lucide deduzioni. Spero proprio che me lo riparino in fretta, almeno per San Silvestro, per brindare insieme e godere un po'.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì ma a chi ti legge non gliene frega un cazzo

Luca Massaro ha detto...

Bene, mi fa piacere. Curiosità: tra questi lettori, ci sei anche tu, caro anonimo?

Anonimo ha detto...

Touché, dev'essere la stessa pulsione masochistica che mi portò a leggere il Mahabharata a quindici anni.

Olympe de Gouges ha detto...

ti hanno chiesto lo spid per il cazzo? dal 1 ott è previsto
le rotture del cazzo sono infinite

Luca Massaro ha detto...

Yes, the Qazzo Code