Siccome sono filorusso, "putiniano", Z, eccetera, l'Ambasciata russa m'informa che il 6 giugno 1799 nacque Puškin e per questo, tale giorno, è dedicato alla lingua russa che, ahimè, non conosco. Fatto sta che ho aperto l'Eugenio Onegin e, dalle edizioni che ho sott'occhio, estraggo una delle strofe iniziali del capolavoro puskiniano che dedico volentieri al ministro degli affari esteri in carica del governo italiano affinché comprenda.
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VII
Gran passione non sentiva
A tormentarsi per dei suoni,
Tra giambo e trocheo non riusciva
A stabilire distinzioni.
Teocrito e Omero derideva,
Ma Adam Smith però leggeva,
Era un profondo economista;
Come uno stato si arricchisca
Sapeva giudicare infine
E di che viva e anche perché
Necessario l'oro non è
Se vi sian materie prime.
Suo padre non lo comprendeva
E nuove ipoteche accendeva.
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