Visualizzazione post con etichetta Tony Blair. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Tony Blair. Mostra tutti i post

mercoledì 6 luglio 2016

Giudicare i vincitori

L’invasione dell’Iraq è stato un errore, secondo il rapporto Chilcot. L’inchiesta ufficiale del governo britannico sull’intervento armato britannico del 2003 è stata diretta da Sir John Chilcot, uno dei consiglieri privati della regina, ed è stata commissionata nel 2009 dall’allora premier Gordon Brown. Il Regno Unito, secondo il rapporto, è andato in guerra prima che si fossero esaurite tutte le opzioni pacifiche. Inoltre la minaccia delle armi di distruzione di massa nelle mani del regime di Saddam Hussein, considerata la principale motivazione per l’entrata in guerra, è stata “presentata con una convinzione non giustificata”.
E ora che accade? Il Regno Unito avrà la forza politica di incriminare Tony Blair, il governo di allora e i parlamentari che approvarono l'attacco all'Iraq? No, vero? E allora, è sufficiente uno scapaccione storico e tutti pari? Non sarebbe opportuno che qualcuno denunciasse i responsabili del conflitto armato che ha devastato lo stato iracheno, provocando una irrisolvibile conflittualità regionale che è stata un limo eccellente per concimare i semi del fanatismo religioso? 
Insomma, non sarebbe bene che la Corte penale internazionale giudicasse Blair e Bush (e in parte anche Berlusconi che si fece trascinare dai foglianti guerrafondai), sì come è stato giudicato Milošević?

- Eh, ma Milošević ha perso la guerra.

- Già, perché Bush e Blair l'hanno vinta.


sabato 5 maggio 2012

Little Tony Blair


C'è questa intervista di Lorenzo Fazzini a Tony Blair su Avvenire che merita di non essere letta.
Ma io l'ho letta, e lo dico nel merito. C'è questo Blair che gongola con la sua fede, bella, tascabile, che mette avanti come uno scudo per affermare che è bello sperare in un mondo migliore anziché no. Ma guarda un po' questi credenti che sperano in un mondo migliore. Ma perché, per sperare in un mondo migliore, bisogna credere necessariamente in un ultramondo? Di più: non è proprio la speranza, la certezza che ci sia un aldilà a impedire la realizzazione di un mondo migliore qui? Son domande, me le pongo e le faccio rimbalzare sul tavolo come pongo. 
C'è un'affermazione di Blair che trovo di particolare interesse, questa:
«Dai credenti arriva il 50% dell’assistenza sanitaria in Africa»
Bravi, indubbiamente. Tuttavia, occorreva aggiungere da chi arriva il restante 50%. Ché arrivi forse da non credenti, o comunque da istituzioni non religiose? Fregato. Tu non pensavi ch'io loico fossi. 
No, non è che mi diverto, giammai. È che arrivo sempre meno a comprendere coloro che vanno in giro a dichiarare quanto è bello credere, quanto fa bene a se stessi e al mondo. Sono persone che mi mettono ansia, giacché guardo alle mie incertezze, alle mie perplessità e alzo gli occhi al cielo mormorando: «Boh». Secondo me questa è gente rimasta al livello dei ragazzini che fanno a gara a chi ce l'ha più grosso. Bravi. E ora che ce l'avete grossa, la fede, chi pensate di (censura)?