Io le capisco le tante madonne addolorate dell'opinione pubblica e privata americane - e persino le nostre ciccine nostrane.
Le capisco, perché quello che provano loro adesso, l'ho provato anch'io nel 1994, nel 2001, nel 2008. Poi - meglio tardi che mai - nel 2013 mi sono liberato, anzi: col senno di poi dico anche che sarebbe stato preferibile avesse vinto Berlusconi anziché Bersani - e forse il corollario renziano ce lo saremmo risparmiato con qualcosa di più divertente.
Erano tempi in cui pensavo che la politica, i partiti, le elezioni, avessero un qualche potere di cambiare la realtà circostante, correggerne le storture, rendere la società più giusta ed equa. Poi basta. Ho iniziato a pensare diversamente (qui c'è un assaggio relativo ai recenti accadimenti 'mericani).
Nello specifico, mi sono già espresso: credo che sarebbe stata più tragica l'elezione della Clinton; è una supposizione, tutto qui; fossi stato americano non sarei certo andato a votare tra il cancro e la rabbia. In buona sostanza: spero che tra quattro anni Internazionale titoli “Una commedia americana”.
Ritornando alle madonne addolorate (Joan Walsh, The Nation, da Internazionale)
Mi sbaglierò, ma io ho profondi dubbi che le donne e i neri si siano maggiormente affermati nella società grazie a Hillary Clinton e a Barack Obama.
«Trump ha catalizzato la rabbia più profonda contro il femminismo ed è visto come un tutore dell’ordine e della sicurezza, contrario al multiculturalismo – inteso come minaccia ai privilegi bianchi – e all’immigrazione. »
Domanderei volentieri alla Butler due cose: a) anche se non si fida dei sondaggi, potrebbe ella stessa fare una stima di quanti elettori di Trump lo abbiano votato per esprimere la propria rabbia contro il femminismo? b) durante gli ultimi otto anni, l'Amministrazione Obama quanto si è impegnata per impedire l'estensione della Barriera di separazione tra USA e Messico, detta anche Muro della Vergogna?