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mercoledì 3 luglio 2019

La faccio semplice

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Nell'attesa che siano smaltiti dalle strade della città, per non aumentare il numero e l'ampiezza dei cumuli di rifiuti, quali indicazioni dare ai cittadini romani per buttare al meglio la spazzatura?

Io un'idea a bomba (o bomba o non bomba) ce l'avrei.

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Certo non tutti gli immobili saranno al pianterreno, ma qualcheduno avrà pure l'ascensore, no?

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Mi è venuta in mente questa canzone:

Ma non ho visto mai nessuno buttare lì qualcosa e andare via.

mercoledì 24 maggio 2017

Non c'è niente da fare


Rispetto ai coniugi presidenziali, io - ieri - ho visto la Cappella nelle stesse condizioni di un filo d'erba che cerca luce in mezzo alla Foresta Amazzonica. Sola fortuna: non essere calpestato dal branco di turisti eterogenei costretti a seguire, muti, le guide non autorizzate dalle autorità locali; guide che - per non incorrere in sanzioni tipo ti vieto l'ingresso sei mesi così impari a farci concorrenza - avevano spiegato  ai turisti, in sette minuti, cosa c'era da vedere lassù in alto nel cielo chiuso da Michelangelo.

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Ha vinto
«Il Santo Padre crede alla capacità dei vecchi di sognare». 
Una speranza anche per gli animalisti.

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«Camminò in direzione opposta alla piazza, verso il fiume, e passando accanto alla tomba di Augusto notò un ragazzo che chiamava un gatto e gli offriva qualcosa da mangiare. Era uno delle migliaia di gatti che vivono tra le rovine dell'antica Roma e che mangiano rimasugli di spaghetti. Il ragazzo gli stava dando un pezzo di pane ma non appena il gatto si avvicinò, quello tirò fuori un petardo dalla tasca, lo mise in mezzo al pane e accese la miccia; poi, lasciò il pane sul marciapiedi e proprio nel momento in cui il gatto l'afferrò ci fu lo scoppio. L'animale lanciò un urlo infernale e balzò per aria con il corpo che si attorcigliava su se stesso. Una volta a terra si diede alla fuga su un muro per poi perdersi nell'oscurità della tomba di Augusto. Il giovane rise per il suo scherzo e con lui diverse persone che si erano fermate a guardare.
Il primo istinto di Streeter fu di prendere a schiaffi quel ragazzo e insegnargli che non si devono sfamare i gatti randagi con petardi accesi, ma con un pubblico così riconoscente si sarebbe potuto creare un incidente internazionale per cui si convinse che non c'era niente da fare; in fondo le persone che avevano riso alla bravata erano gente d'animo buono e gentile, la  maggior parte di loro genitori affettuosi - li avresti dovuti vedere nel primo pomeriggio mentre raccoglievano violette sul Palatino!».
John Cheever, The Bella Lingua, in I racconti, Feltrinelli, Milano 2012 

sabato 10 settembre 2016

Santificare i Festival

"La situazione che si è creata a Roma non crea quell'ambiente di serenità...


...che permette di lavorare a favore della gente ed è questo che devono fare i politici, fare gli amministratori". Così il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, commenta con l'ANSA le vicende dell'amministrazione capitolina. "Mi auguro - aggiunge - che la situazione si risolva in modo tale che l'Amministrazione si metta a lavorare e ad affrontare i problemi e le difficoltà dei cittadini che a Roma sono molti".

[Ansia]
Piccoli ritagli di schermo dimostrano che, tutto sommato, il Cardinale Parolin dovrebbe complimentarsi con la sindaca, giacché costei ha preferito mettersi a lavorare piuttosto che partecipare al Festival dell'Azione Cattolica.
Per contro, è presumibile che la mancata partecipazione abbia potuto essere considerata un gesto sacrilego, di mancato rispetto dell'istituzione religiosa e che per questo motivo il cielo si sia messo a brontolare prima e a scaricare fulmini e acquazzoni poi.
Se così fosse, sembra evidente che anche l'ingerenza politica del portavoce di uno Stato straniero, rappresentante istituzionale della volontà divina, abbia contribuito in misura considerevole a far lavorare la sindaca nei giorni festivi facendola venir meno a un sacro comandamento: ricordati di santificare i festival (e magari anche i meeting dell'amicizia).

venerdì 30 ottobre 2015

I nostri uomini

Non so se è interessante sapere che mentre il Partito Democratico dimette ventisei consiglieri del comune di Roma di modo che il sindaco Ignazio Marino decada per forza, allo stesso tempo, il Partito Democratico, che ha la maggioranza assoluta alla Camera dei deputati in vizio di una legge elettorale incostituzionale (il caro Porcellum) e una maggioranza relativa al Senato, cosa che gli consente di essere il principale partito di governo, immette nuovi soldati, sì da aumentarne il numero, nel contingente afgano.

Il sottosegretario alla difesa, Domenico Rossi, ha dichiarato alla Camera:
«L'Italia, da molti anni presente in Afghanistan in una missione che ha senza dubbio garantito, rispetto alle condizioni del passato, un più elevato livello di sicurezza, partecipazione democratica e progresso sociale ed economico del Paese sta completando il processo di valutazione tecnica e politica relativo all'ipotesi di proseguire nel proprio impegno. Dall'esito di tali valutazioni il Governo informerà tempestivamente il Parlamento, così come sempre avvenuto, per consentirgli di poter esercitare le prerogative di competenza. L'eventuale disponibilità del Paese a continuare la missione dovrà comunque tenere conto delle valutazioni e delle decisioni che saranno collegialmente prese in ambito NATO fin dai prossimi incontri. Solo in tale sede, infatti, sarà possibile valutare e pianificare le esigenze da soddisfare e le misure più opportune da adottare da un punto di vista operativo e, soltanto in conformità a tali valutazioni, anche l'Italia potrà meglio individuare il contributo da rendere disponibile. Ogni soluzione, comunque, terrà conto delle sempre prioritarie esigenze di tutela della sicurezza dei nostri uomini»
Infatti: i “nostri uomini” sono più al sicuro a Kabul che al Campidoglio.

Intanto, il cardinale Angelo Bagnasco, ha così commentato la vicenda della decadenza forzata dell'ex sindaco Ignazio Marino:
«Roma ha bisogno di un'amministrazione, della guida che merita, perché è una città che merita moltissimo, specialmente in vista del Giubileo che è alle porte. Ci auguriamo che Roma possa procedere a testa alta e con grande efficienza»
Specialmente in vista del Giubileo che è alle porte, i nostri uomini del Partito Democratico affideranno la guida della città a un Commissario, il Gabrielli visto che lo è già[*], con pieni poteri democratici, sul tipo degli stessi che tengono di diritto in piedi questo simpatico governo del fare.
Che tipo di fare è meglio non dire perché sarebbe come azionare in una cloaca un ventilatore.

Quando c'era Berlusconi riuscivo bene a sfogare quella sorta di rabbia che naturalmente scaturiva dalla vicende politiche dell'epoca. Adesso la rabbia non c'è più, o se c'è resta carsica, perché è un sentimento troppo nobile da spendere per l'attuale, clamorosa ignominia.

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 [*] Previsione Tronca.

lunedì 8 dicembre 2014

A me Roma. Amore ma

Secondo me non è vero che Alemanno ha portato una valigia piena di quattrini in Argentina, non può un ex fascista aver avuto la vista lunga come un Priebke qualsiasi.

Sono preoccupato di come l'improvvisa assenza (sicuramente momentanea) della fitta rete mafiosa che, in un certo qual modo, sosteneva la politica nella capitale, possa far cadere nel vuoto tutta la struttura sovrastante: un rumore di cachi che si spappolano, maturi, sul terreno. Come sono dolci.

Do you remember Franco Fiorito?

E Giuseppe Ciarrapico è completamente estraneo ai fatti. Stefano Ricucci sta bene. Danilo Coppola pure. Gaetano Caltagirone è un galantuomo.

Le baby squillo dei Parioli hanno preso, rispettivamente, sei in geografia e nove a storia. Il marito dell'onorevole Mussolini non ha lasciato dichiarazioni.

Maurizio Costanzo l'ho visto alla radio, carapace compreso. Peccato con la scrittura non si riesca a imitare il suo timbro vocale sennò vi darei una dimostrazione di come mandare affanculo Pierluigi Diaco.

Nanni Moretti ha comprato una Kawasaki Ninja.

Il vero e unico responsabile della situazione è Corrado Guzzanti: così impara a girare un cinepanettone.

sabato 29 novembre 2014

La scomparsa di Roma


Butto là un'idea al fine di avere torto. Secondo me Roma, Roma la grande malata, la stanca Roma, l'afflitta, l'addolorata, la ecchedduepalle Roma, dovrebbe per un certo periodo, non saprei indicare quanto, scomparire, assentarsi, diventare nulla, tornare ai grandi fasti del niente prima di essere, esistere solo come possibilità da realizzare, confine minimo da tracciare per farlo rispettare.
La scomparsa della città caput mundi, come prova generale della scomparsa del mondo intero. Svoglimento: si prende Roma, dal centro alle periferie, la si spiana, la si corica, la si culla e via, eutanasia assistita.
X milioni di abitanti, d'improvviso, non solo a cielo aperto, ma altresì a vuoto sotto i piedi, oddio dove cado sono dolori.
A questo punto a Dio in persona (in persona?) trovare una persona adatta alla ricomparsa di uno dei feticci storici più cari al mondo; e, ça va sans dire, questa persona dev'essere un credente, ancor meglio se praticante.

- Pensavi anche tu, o Signore, a Ignazio Marino.
- Flic Floc.