giovedì 5 luglio 2012

All'anima delle particelle

- Buonasera Dio.
- Buonasera umano.
- Come va?
- Potrebbe andare meglio.
- Sarebbe a dire?
- Sarebbe a dire che ci sono delle sere in cui mi sento superfluo.
- Perché? C'è un ulteriore calo nelle vocazioni? Una flessione di fedeli e, conseguentemente, un aumento degli infedeli non credenti?
- Sì, anche questo, ma non solo. Sono cose che si superano, sai. Cosa vuoi che m'importi se qualche miliardo di umani mi crede o no in modi differenti, tutti sbagliati.
- Quindi sei triste. Ma per quali ragioni esattamente?
- Per due ragioni. La prima: voi umani mi rompete troppe particelle.
- Ehm... e la seconda?
- È che io non ho anima.
- Non hai anima?
- No, sono un dio inanimato.
- Peggio di un cartone, dunque.
- Non scherzare.
- No, è che mi sembra incredibile. Un dio bello, ma senz'anima.
- Già. Non ho più il pneuma, lo Spirito Santo è soffiato via, con questa afa mi ha abbandonato, se n'è andato per i fatti suoi e si è disperso nell'Universo infinito. Io mi sono persino messo in ginocchio: “Non mi lasciare qui solo”, l'ho supplicato, “con questi burattini che pregano tirandomi per la giacca al fine di sostenere le ragioni degli uni e fulminare i torti degli altri”.
- E dunque, se lo Spirito Santo è partito, sei rimasto solo con tuo figlio?
- Sì, e lui non vuole schiodare di casa.
- Beh, lo capisco non c'è lavoro per gli operai, figuriamoci per i profeti.
- Ero lì lì per rimandarlo in terra, in Vaticano; ma il Pontefice gli ha preferito di nuovo Bertone.
- Eh, sì. E così sei sconsolato per Bertone, per il bosone e perché sei vuoto d'anima. Questo, tuttavia, non esclude che di qualcos'altro tu sia pieno, vero?
- Sì.
- E di cosa?
- Di particelle e di coglioni. E questi ultimi, mi girano come le prime al Cern.
- Rischiamo un'altra panspermia?
- Lasciamo perdere che è tardi.
- Buonanotte Dio
- Buonanotte.

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