sabato 13 maggio 2017

All'ombra del Grande Mediatore

Questo è uno dei migliori articoli letti sul cosiddetto attacco hacker - che, come giustamente spiegato, hacker non è, perché non siamo in presenza di pirati informatici che rubano dati, bensì di rapinatori che rapiscono (bloccano) l'accesso ai dati dei pc “infettati” da un malware, i quali, per liberarli e renderli nuovamente disponibili ai proprietari, chiedono un riscatto (in bitcoin, per ovviare al problema della tracciabilità) entro una certa data, altrimenti, addio dati in ostaggio, che diventeranno polvere informatica sia per i titolari che per gli stessi truffaldini.

A margine, alcune considerazioni profane.

1) Pare che tutti i pc colpiti abbiano Windows come sistema operativo, in particolare il vecchio, glorioso XP (anche i bancomat italiani girano quasi tutti con XP). Vero è che Windows è il sistema operativo più diffuso tra i pc-desktop 

e che quindi, anche per un semplice calcolo statistico, per i criminali informatici è più redditizio “creare“ virus o malware che hanno più probabilità di riuscita a colpire pagliai piuttosto che aghi.
Morale della favola, potrei dire - consigliare a tutti: smettete di usare Windows e passate a Linux (o a quei fighettoni esosi della Apple). Non lo farò, perché ho smesso di predicare invano. Fate come vi pare, ma almeno controllate ogni tanto gli aggiornamenti. 

2) La questione, tuttavia, non riguarda i singoli utilizzatori, ma società o enti più o meno grandi, più o meno pubblici. È chiaro che la gestione hardware e software abbia un costo, soprattutto il software proprietario (Microsoft e Apple) ha un costo notevole. Linux no, non si pagano licenze di installazione: si paga l'assistenza, chiaramente, qualora se ne abbia bisogno (ma quella si paga anche per Windows o MacOS). 

3) Il National Health Center inglese è l'organizzazione pubblica (?) più colpita. Immagino questo scenario: dati decenni di riduzione della spesa, il parco hardware dei centri ospedalieri inglesi è obsoleto, la maggior parte dei pc monta XP perché funziona bene, fa girare i programmi che servono e stop. Inutile e dispendioso acquistare nuove macchine e nuovo software quando quelli "vecchi" svolgono il loro egregio lavoro. Il problema, però, è che Microsoft ha abbandonato XP al suo destino, non fornendo più alcuna assistenza per tale sistema operativo. Un po' come se vai dalla Fiat a chiedere ricambi per il 127. O il Millecento.

4) Pensierino malizioso: scommetto che nei prossimi mesi Microsoft venderà (piazzerà) molte nuove licenze del suo Windows 10, sì da far compiere, al suo attuale modello di punta, un notevole balzo nella sua, al momento, stazionaria (e sotto le aspettative) percentuale di utilizzo.

5) Di primo acchito, soprattutto per come è mossa la campagna mediatica, gli hacker sono considerati i novelli untori, da mettere presto sul rogo prima che infettino ulteriormente sistemi informatici e provochino ulteriore caos. Ma siamo sicuri di bruciare le persone giuste? Leggiamo
Secondo quanto emerso fin dalle prime ore in cui si è sviluppato l’attacco, è apparso chiaro come il codice da cui trae origine il problema sia di diretta derivazione da un precedente codice sviluppato dalla NSA. Quest’ultimo è emerso soltanto lo scorso mese di aprile, portato alla luce dal misterioso gruppo “Shadow Brokers“, i quali hanno reso noto come, tramite il cosiddetto “Eternal Blue“, la NSA avrebbe potuto accedere ad un enorme numero di sistemi in tutto il mondo.
La NSA era evidentemente venuta a conoscenza del bug in Windows e, invece di segnalarne l’esistenza, ne aveva tratto giovamento ufficialmente a scopo di ricerca contro il terrorismo internazionale. Una sorta di backdoor, della quale Microsoft non era a conoscenza, che la National Security Agency statunitense poteva sfruttare a proprio piacimento con una potenza di fuoco di enorme portata.
Alcuni indizi legati alla situazione in Siria ha fatto pensare che il gruppo “Shadow Brokers” possa avere base in Russia, ma in realtà non si conosce molto in proposito. Dallo sviluppo di Eternal Blue da parte della NSA e dal successivo leak che ha portato alla luce tali attività, ha però certamente tratto origine l’attacco che ha preso il largo nelle ultime ore. L’offensiva ha sicuramente portato ad una vasta raccolta di denaro, il cui uso e le cui destinazioni non sono però date a sapersi.
 «La National Security Agency è l'organismo governativo degli Stati Uniti d'America che, insieme alla CIA e alla FBI, si occupa della sicurezza nazionale statunitense». 
Eppure quanto sono più puttane e più streghe (quanto bruciano meglio) gli hacker russi.

3 commenti:

Marino Voglio ha detto...

stai tranquillo: appena da lattarino diventerai sardina attaccheranno anche te*.

"Una sorta di backdoor, della quale Microsoft non era a conoscenza..."

mannonmidire. cioè, stiamo parlando del 1987, dei monitor verde e verde, del dos 2.01 su floppy..? o di prima ancora, di bill e l'amico suo che scrivono codice nel garage?

* per "te" si intende l'utente linux. ah... l'antivirus da mo che ce l'hai, vero? eccerto, mica sei un servosciocco te.

Luca Massaro ha detto...

proprio ché sabato sera, già domenica, mi trovi desto, ma tu, che diamine, ché sei tornato da ballare la zumba del sabato sera?
A proposto dello *
Ce lo so, ma ora da lattarino si fa pasto solo ai pinguini.
Comunque, con Linux non si usano antivirus, davvero.

Marino Voglio ha detto...

naaaa caquale zumba... fra la fibra ottica flat e il fatto che il mio windows 10 è (mi scuso con chiunque potrebbe sentirsi offeso da quanto segue) molto rapido, spesso nel corso della giornata lo suscito e sfoglio gli amici.