mercoledì 26 luglio 2017

Incomprensioni 6

Umberto ci fece sedere sul divano, a me e Alessandro, certamente più disinvolti nell'entrare in casa di un ragazzo più grande di noi, come se quattro parole, due rassicurazioni e lo scudetto della Salernitana scambiati il giorno precedente, fossero stati sufficienti a infonderci una maggiore fiducia nei suoi confronti. Quella volta, per praticità, avevamo portato con noi gli album dei Calciatori, così potevamo subito attaccare le figurine che mancavano. Dopo averne trovate e attaccate una dozzina, Umberto – che ci aveva lasciati liberi di frugare nella collezione di doppioni da soli perché, disse, aveva da fare una telefonata – ritornò per chiederci se andava tutto bene e se, quando finito, avessimo voluto dare un'occhiata a questi. «Sono anch'essi doppioni», ci avvisò, «infatti, ogni tanto insieme alla copia mensile, vengono allegate ristampe di numeri precedenti, probabilmente con l'intento di convogliare nuovo pubblico per incrementare le vendite. Se volete, quindi, potete portarne a casa qualche numero».
«No, no» risposi, anche troppo rapidamente, per non lasciare intendere che, in verità, li avremmo presi volentieri quei giornali.
Oltre che ai fumetti erotici, che sfogliammo avidamente, ci soffermammo con particolare attenzione su una sorta di fotoromanzo, tipo quelli che mi capitava di vedere su Grand Hotel della zia, ma in versione porno: Supersex.
A interessarci in questo caso, come per i fumetti, oltre alla visione dei genitali nudi e dei vari tipi di coito praticati, erano le nuvolette di dialogo che animavano la storia, alcune talmente memorabili che lasciavano impronte notevoli nelle nostre imberbi tavolette di cera. Esempio: scena, un ring. Protagonisti: un uomo e una donna nudi, coi guantoni, mimano un combattimento che, di lì a poco, si trasformerà in un amplesso. A un certo punto, l'uomo, a terra, stremato, mormora: «Col tuo quintale di zinne e il tuo metro cubo di sorca non sono ancora suonato». Noi, invece, sì.

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