domenica 25 novembre 2018

Liberateci da la Repubblica

Non so, potrei sbagliare e sicuramente sbaglierò, ciò nondimeno penso che indire una manifestazione a difesa della libertà di stampa in Italia sia - oltre che un mero divertimento per ammazzare il tempo in una piovosa domenica di novembre - una strategia pubblicitaria indiretta volta a ripresentare la Repubblica come il giornale d'opposizione, un giornale partito (in assenza di un partito d'opposizione), per così richiamare a sé una sufficiente quota parte del sempre più risicato numero di persone disposte a comprare quotidianamente un giornale.

Con Berlusconi funzionò, ma erano altri tempi, la televisione - rispetto a internet - era un nemico che, seppure sovrastante e invincibile (e infatti Berlusconi vinceva), consentiva di combattere con onore e gloria irradiando queste virtù anche nell'umile lettore che, una volta letto per esempio un editoriale di Franco Cordero, si sentiva pronto a sputare in un occhio a chiunque gli avesse detto che Berlusconi era il nuovo.

Oggi, invece, al netto di alcune pregevoli inchieste (mafia capitale, il neofascismo) e alla doverosa critica nei confronti del penoso governo in carica, per la Repubblica è difficile, se non impossibile, ricreare quel pathos da resistenza civile da cui far conseguire un aumento della tiratura, perché ai tempi di internet l'informazione non è una bandiera, bensì una «banderuola affumicata [che] gira senza piet໹.

In buona sostanza: l'opinione pubblica dipende sempre meno dalla carta stampata e ciò significa che il cittadino è sempre meno informato, modellato da essa, ma da qualcos'altro, da un flusso di notizie che non è facile, per lui, saper selezionare, discernere, valutare e controllare per non esserne, a sua volta, controllato.

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¹ E. Montale, La casa dei doganieri.

P.S.
Forse non tutti sanno che. Quante decine di scrittori scrivono commenti in pianta stabile per la Repubblica? Fossi figlio di un poliziotto e dirigessi tal giornale, io accoglierei pure un appuntato, un metalmeccanico, un elettricista, un idraulico, un commesso, un bidello, un professore, un medico, un ferroviere, un...

2 commenti:

Marino Voglio ha detto...

figlio di "un" poliziotto???

(ahahah un ferroviere. che lenza che sei)

Olympe de Gouges ha detto...

vecchia volpe, mi hai rubato la battuta