venerdì 18 giugno 2021

La cosa peggiore

Spero di continuare a essere di libero di fare «la cosa peggiore». Ovvero, mi auguro che fare la cosa migliore non sia imposto per legge (come alcuni autorevoli pdm sul corsera caldeggiano). 

Dal marzo 2020, da quando cioè è entrato in vigore lo Stato d'Emergenza, la sequela dei provvedimenti governativi in favore della salute del popolo sono stati, allo stesso tempo, un atto di prevaricazione continuo e costante nei confronti dei vari uno del popolo. Anche di coloro che mettevano il tricolore alla finestra e cantavano l'inno di Mameli quando l'altoparlante della macchina dei carabinieri suonava.

Senz'altro starò esagerando (lo spero), ma continuando di questo passo, temo che nel piccolo spazio di noi cittadini viventi e coscienti, accadrà quello che accadde al corpo vivente e incosciente di Eluana Englaro. E ciò che più mi preoccupa è che chi per la propria indole soffre di tutto quello che il potere (spalleggiato dai media e da un'opinione pubblica plasmata similmente a quella che in piazza Venezia osannava «l'ora delle decisioni irrevocabili») impone, si senta smarrito di non avere al proprio fianco un padre, un amico, dieci sodali, un cazzo di partito, anche radicale, che aiuti a resistere contro l'attuale martellante campagna militare-sanitaria di imposizione del protocollo vaccino a, b, c, d, eterologa, fottetevi.

Ma forse sono troppo pessimista, qualche Bartleby come Gianni Rivera, o centravanti come Santoro alla televisione ogni tanto c'è (mi dicono). E poi Giorgio Agamben, anche se ho poca speranza che Speranza lo legga e ci rifletta su:
«In questione non è tanto la salute, quanto piuttosto una vita né sana né malata, che, come tale, in quanto potenzialmente patogena, può essere privata delle sue libertà e assoggettata a divieti e controlli di ogni specie. Tutti gli uomini sono, in questo senso, virtualmente dei malati asintomatici. La sola identità di questa vita fluttuante fra la malattia e la salute è di essere il destinatario del tampone e del vaccino, che, come il battesimo di una nuova religione, definiscono la figura rovesciata di quella che un tempo si chiamava cittadinanza. Battesimo non più indelebile, ma necessariamente provvisorio e rinnovabile, perché il neo-cittadino, che dovrà sempre esibirne il certificato, non ha più diritti inalienabili e indecidibili, ma solo obblighi che devono esser incessantemente decisi e aggiornati.»





5 commenti:

Anonimo ha detto...

direi che sei proprio sfigato, dovevi nascere in brasile per rivera lo hanno definito campione nello sport e babbeo nella vita
continuo a pensare a quanto sei sfigato

Luca Massaro ha detto...

cioè pensassi come pensa un conduttore o un telespettatore medio de la 7 o, mi esprimessi come te, o Anonimo, sarei "figato"?

Anonimo ha detto...

Bellissime parole quelle di Agamben, però vorrei chiedergli; "Se fossi stato responsabile della salute pubblica del tuo paese, come avresti agito?"

Luca Massaro ha detto...

Non avendo la presunzione di rispondere per lui, se fossi stato io ministro della sanità, avrei agito così:
1) avrei ordinato misure di precauzione e prevenzione (necessità di portare mascherine nei luoghi chiusi o dove non è possibile il distanziamento), ma non avrei chiuso - o contribuito a chiudere - l'Italia in una morsa di terrore e depressione;
2) avrei contribuito a diffondere e promuovere le cure domiciliari; non mi sarei limitato a seguire gli assurdi diktat del cts (di più: non avrei messo in piedi alcun comitato tecnico scientifico) e, anziché tachipirina e vigile attesa, non avrei ostacolato (o vietato) l'uso di quei farmaci efficaci contro la malattia; in breve, avrei fatto di tutto per non ospedalizzare l'epidemia;
3) non avrei chiuso le scuole; non avrei chiuso gli uffici pubblici, i musei, le biblioteche; non avrei chiuso le attività commerciali, i bar, i ristoranti; non avrei imposto coprifuoco di alcun genere
4) non avrei imposto quarantene - i cosiddetti "isolamenti fiduciari" - né ai sintomatici né tantomeno agli asintomatici. Questo è uno dei punti più vergognosi della politica italiana: l'aver creato una categoria di appestati, di untori e quindi un clima di panico generale tra la popolazione;
5) di conseguenza, mi sarei battuto affinché la tanto cara Europa non si permettesse di sdoganare il "lasciapassare", mandando, di fatto, Schengen a puttane, l'idea stessa di libera circolazione dei popoli al cesso, ché senza "bollino", senza "green pass", è come avere una stella gialla o rosa sul petto che dice: "Ingresso vietato a..."

Anonimo ha detto...

il tuo senso di libertà, purtroppo come molti, prevarica il buon senso a conservare in primis, la salute e di conseguenza la propria vita rispettando così anche quella degli altri.
Troppa gente nella disinformazione al quale ci ha costretti una politica di disinformati, agisce e pensa nel proprio io di essere capace di fare meglio, ma la realtà è che nessuno conosce le conseguenze ed è la paura che ha guidato e che guida la ragione di molti, ma tra questi si oppone una categoria che al contrario pensa che con poche precauzioni, date senza avere la sicurezza di un riscontro utile e funzionale, possa subentrare o sostituirsi a chi con tanta fatica e anche sbagliando tenta di risolvere i problemi. E lo fa perché ne ha l'autorità e ne è costretto, se vuol mantenere il posto ( che è la cosa a cui tengono di più, purtroppo). Ma è nella natura umana, perché tutto il mondo bene o male sta agendo allo stesso modo.
Guido