È un momentaccio. È inutile sforzarsi di pensare ad altro, ché l'altro non è pensabile quando si ha davanti un macigno, una trave davanti agli occhi. Non è (non mi è) possibile. In questo momento, temo, potrebbe pure esserci l'imminenza di una guerra tra superpotenze, anzi forse sarebbe meglio si concretizzasse questa ipotesi per sgomberare il campo dagli equivoci, per capire se ancora riusciamo a vedere, tra noi soccombenti, qualche traccia di fratellanza, di comunione, di umanità riconosciuta nel volto dell'altro, dato che, al momento, non vedo proprio come possa essere ricucita la lacerazione del tessuto sociale provocata dalla politica, dai media e da tutti voi che applaudite o quanto meno approvate, senza battere ciglio, tutti i provvedimenti dittatoriali imposti dal governo; voi tutti della loggia effeffepidue che avete applaudito all'introduzione dell'infernale Certificato Verde Anti-Che, e che vorreste di esso la perpetuazione... Voi che avete reclamato l'obbligatorietà d'inoculo di un farmaco che funzionicchia; voi che discriminate e mostrate fieri la tessera; voi che state attaccati alla flebo dei numeri e non avete il coraggio di guardare - e figuriamoci parlare - in faccia le persone, la loro sofferenza reale (penso a tutti i sospesi dal lavoro, a tutti i ragazzi costretti a farsi vaccinare senza alcuna ragione, senza alcuna ragione, senza alcuna ragione... ai bambini... e mi si stringe lo stomaco, farabutti, vigliacchi, criminali).
Non esiste uno straccio di logica in tutto ciò, uno, se non, appunto, una logica criminale di asservimento totale agli interessi del potere.
Che il potere - il concentrato di interessi politici, finanziari, industriali, burocratici e sindacali - faccia di tutto per perpetuarsi, rispettando la massima del Principe di Salina, è una triste constatazione, ma non è un alibi per i sudditi di giustificarne i mezzi (il fine è il suo perpetuarsi). Non c'è bisogno di andare indietro troppo nel tempo: da tutte le manfrine di palazzo che hanno fatto sì che l'Italia, di fatto, non abbia un governo politico da almeno un decennio, alla tragica farsa di un movimento anti-sistema che, nel giro di poche settimane di potere, è diventato una pustola strutturale al sistema stesso; dalle lacrime della Fornero, al chiudiamo tutto perché andrà tutto bene. Fino all'ammucchiata finale del governo Draghi e alla rielezione di colui che disse
non s'invochi... Credo che la repubblica italiana stia vivendo i suoi giorni peggiori, i giorni del marcio, del deperimento e svilimento dei fondamenti che la costituiscono e della menzogna di chi vi ha giurato sopra nell'interesse esclusivo della nazione.
È tutto così avvilente, onnipervasivo che mi ritrovo a patirne persino nei sogni o quando, fingendo che questo scandalo non esista, provo a discutere con quegli amici che fanno finta di niente, abbassano la testa e io pure perché non abbiamo neanche la forza di sputarci addosso.
Ecco: io vorrei che ci sputassimo. Vorrei che venisse fuori tutto il non detto, il malinteso ontologico che sta a monte di questa finzione purtroppo assai reale, tutto lo stillicidio di discriminazioni e spinte fuori dalle zone consentite da parte delle forze del disordine che controllano... che cazzo controllano? Il diritto di vivere? Di esistere, passeggiare, entrare in un negozio o alle poste a inviare una
lettera a Marsala? Il diritto minimo di vivere in pace esiste ancora? Ma come fate a stare in pace? Possibile non percepiate come questa farsa stia cementificandoci i neuroni? Ma non avete voglia di scuotere la testa follemente per impedirlo e, come le Baccanti, prendere a brani tutti i figli di puttana che ci hanno portati e costretti qui? Non avete voglia?
No. E avete ragione. Il sangue degli aguzzini non si beve.