lunedì 11 aprile 2022

Quelli che portano via il gas dalle caldaie

In conclusione di un suo articolo pubblicato oggi da qualche parte (che non linko, per educazione), la giornalista Milena Gabanelli scrive:
«le sanzioni nel loro complesso stanno isolando Mosca e provocando qualche danno alla sua economia, ma ampiamente compensato dall’export di idrocarburi di cui la Ue, e in particolare Italia e Germania, ha drammaticamente bisogno. La partita cruciale alla fine può giocarla solo l’Unione Europea, decidendo se a farci più paura è la barbarie e la fine dello stato di diritto o un periodo di forte austerità. Nella risposta la soluzione».
Poi ho letto Brecht:

Quelli che portano via la carne dalle tavole...

insegnano ad accontentarsi.
Coloro ai quali il dono è destinato
esigono spirito di sacrificio.
I ben pasciuti parlano agli affamati
dei grandi tempi che verranno.
Quelli che portano all'abisso la nazione
affermano che governare è troppo difficile
per l'uomo qualsiasi.

Breviario tedesco, in Poesie e canzoni, Einaudi 1959, traduzione (credo) di Franco Fortini

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questi personaggi, animatori da spiaggia dell'opinione pubblica, come diceva una signora intervenuta questa mattina in radio per commentare, semplicemente non hanno le basi culturali per affrontare questi temi e forse questa epoca, non conoscono l'alfabeto per leggere, non conoscono la fatica e la responsabilità della democrazia, spesso ancor prima sono strafalcioni logici, manca totalmente l'idea delle implicazioni di una certa azione (chi gioca a scacchi sa che cosa significa, pensare solo una mossa per volta vuol dire frustrazione perenne), ignorano il principio di precauzione, ignorano troppe cose per tentare un'educazione

detto in breve credo sia quella merda di cultura aziendalista post anni novanta, senza alcun retroterra culturale adatto alla comprensione del mondo

ieri ho imparato una cosa interessante, un signore appassionato di arti marziali mi ha spiegato che esistono arti del tempo di pace e arti del tempo di guerra, ovviamente riguarda il mondo del Giappone medievale ma che forse abbiamo visto anche più recentemente ad esempio con Churchill: appena finita la guerra è stato gentilmente accompagnato alla porta e sostituito, un personaggio non più adatto alla nuova epoca. Per una nuova epoca serve una cultura diversa e altre persone.

La pace non è una telefonata ma una missione e costruzione concreta e giornaliera di accordi scritti per la risoluzione concreta delle controversie e che richiede un alfabeto completamente diverso, dirò di più: il fine della tragedia sta nell'inizio, l'accettazione di un'Ucraina neutrale e lo statuto speciale di alcune regioni russofone.

Senza sparare un colpo. Senza vittime, senza distruzione, senza arrecare danno irreparabile all'ambiente, senza affamare altre popolazioni, senza speculazioni, bugie con la creazione di economie di guerra

La tragedia diventa così il necessario sacrificio di una teocrazia e costante senso di superiorità morale:
per uno Stato giurare sulla Bibbia non è folklore.

questi personaggi hanno nell'alfabeto solo una cultura di guerra, non sono in grado di leggere la Costituzione.

Costituzione che dice una cosa chiarissima: hai un'intelligenza, usala, sappi che potrai usare tutte le arti per risolvere le controversie, ma non la guerra. Ripudia la guerra. La guerra è come l'eroina, una volta entrati nella dipendenza è difficile uscire.

MB