venerdì 25 agosto 2023

Ti scatterò una foto

 

Non so se vi ricordate questa foto. Io me ne ricordo spesso, soprattutto pensando al concetto di dittatura.
Un omicidio in diretta voluto dai su fotografati protagonisti, e ordinato specificamente da un premio nobel per la pace che dette il comando definitivo di ammazzare un uomo, probabilmente disarmato a casa sua; anzi: presumibilmente prigioniero di un carcere segreto. Eppure, anche negli stati americani dove la pena capitale è prevista, i condannati a morte, prima di essere giustiziati, subiscono un processo. Ma, in fondo, era impossibile portare in tribunale un fantasma radiofonico.
E pensavo: saranno mai ritrovate le Ultime lettere di Osama bin Laden?
Secondo me, sarebbero più folgoranti delle pagine normali di un generale.

2 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

dalle leggi italiane quel modo di farsi giustizia è considerato un crimine. un criminale premio nobel per la pace. non c'è bisogno di aggiungere nulla.

UnUomo.InCammino ha detto...

C'è la signora Clinton che si rallegro dell'assassinio di Gheddafi. Sono ancora lì a suonarsela e cantarsela (con Henry Levý) su quanto meravigliosa e luminosa sia la democrazia bombardata sulla Libia. Gli islamici partecipano sentitamente.