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martedì 23 aprile 2019

Fu crocifisso per noi sotto Trump e Di Maio

«Trentasette persone sono state messe a morte oggi, in un solo giorno, in Arabia Saudita per terrorismo e almeno uno di essi è stato crocifisso in pubblico come esempio. A farlo sapere è stato lo stesso governo di Riad in una nota del ministero dell'Interno, citata dall'agenzia di stampa ufficiale Spa, che non ha specificato come i condannati siano stati uccisi, in uno Stato dove normalmente si applica la decapitazione con la scimitarra.» 
Al presente dispaccio di agenzia sarebbe inutile far seguire commenti: come Stato avente relazioni diplomatiche di un certo livello, occorrebbe richiamare l'ambasciatore, come minimo; come massimo minacciare ... peccato non sappia rappresentare graficamente una crassa risata.

Comunque, in tutto questo, io presumo che il motivo più valido per cui non saranno adottate sanzioni anche contro l'Arabia Saudita, è perché il loro petrolio è molto più "verde" (vedasi bandiera con la scimitarra), molto più ecologico, organico (c'è, infatti, una maggiore aggiunta di sangue umano) di quello iraniano.

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N.B. Al titolo del post ho aggiunto il nome di Di Maio per mere ragioni metrico-ritmiche.

martedì 6 novembre 2018

San Zio Sam

Trump ha dato sei mesi all'Italia e ad altre nazioni affinché si adeguino alle sanzioni contro l'Iran. Riguardo alle sanzioni contro l'Arabia Saudita, invece, di mesi ne ha dati seimila.

Perché degli «avanzi di monarchia assoluta» come quella saudita, sono ancora tollerati dal cosiddetto mondo libero e democratico?
Perché l'accumulo di ricchezza spropositata in poche mani consente il controllo e la gestione quasi totale del flusso dei capitali derivati dall'estrazione, produzione e distribuzione degli idrocarburi. E ci si può anche permettere il lusso che qualche pecora nera di famiglia finanzi il terrorismo di matrice fondamentalista, oppure qualche guerra di vicinato, oppure ancora qualche crimine barbarico in terra straniera alla faccia del diritto internazionale.

È proprio la natura dell'economia basata quasi esclusivamente sullo sfruttamento delle risorse del sottosuolo, a mantenere in vita una società feudale oggi. I borghesi, nella penisola araba, si accontentano di fare i mercenari. 

martedì 16 gennaio 2018

Arabia inaudita



Tu pensa se, all'epoca dell'Apartheid, il governo bianco sudafricano avesse inaugurato il primo salone auto per sole donne nere e che poi, esse, una volta acquistato - con le cambiali a vita, beninteso - una Volkswagen Jetta o una Fiat Tempra, avessero voluto guidare anche i taxi.
Chissà come sarebbero stati contenti i media statunitensi, ma soprattutto quelli nostrani che tanto volentieri si accodano nel mostrare simili notizie edificanti, che testimoniano, a fortiori, come la monarchia dei Saud sia uno dei regimi più avanzati e progressisti del pianeta, dove regnano libertà, democrazia, parità sociale e tanto amore per il vicinato sciita. 
Chissà: forse Mandela sarebbe morto in carcere e tutti pari.

A proposito: dopo il blocco dei negoziati con la Turchia, a quando la proposta di far entrare l'Arabia saudita in Europa?