giovedì 29 giugno 2023

La Verna



Osservo da sotto, alla Beccia,
la roccia che si squaderna
intrecciata ai rami di quercia
e sillabo parole di collegamento
tra il cielo e la terra
per bucare il cemento
per chiamare a difesa
il firmamento - veste materna
che protegge e consola.
E aspetto, non so bene che cosa,
ma aspetto:
un segno, un soffio di vento marino,
il ricordo di una preghiera
che dicevo al mattino
e ripetevo la sera.
E cammino, come un santo,
in questo giorno perfetto
di azzurro e faccio finta
che ogni pena mi sia diletto –
così, per non dargliela vinta
agli scherani e ai loro alalà,
ai continui assalti contro
gli esseri umani, contro
la libertà.


giovedì 22 giugno 2023

Aviazione incivile 2

Ieri, ieri l'altro e anche stamani, all'alba, a cielo sereno: passano aerei e scaricano i loro fumi bianchi, dritti per qualche minuto, che a poco a poco si gonfiano, si sparpagliano ma non svaniscono, bensì si addensano e schermano il Sole che sale. Non ho prove, ma sono convinto che non siano scarichi "normali" dei motori a reazione che bruciano kerosene, no. È qualcos'altro, che diminuisce l'azzurro quantomeno e per il resto non so, ma ho l'impressione che non sia roba buona, non è certo roba giusta e i Nas, oltre che a controllare quello che si mangia e si beve, dovrebbero cominciare a controllare anche quello che si respira.

P.S.
Ieri pomeriggio, su una delle dorsali appenniniche (Pratomagno, zona Secchieta), vedete un po' anche voi il cielo che era.

martedì 13 giugno 2023

Aviazione incivile

Anche oggi sono arrivate le nuvole, hanno coperto il cielo ed è piovuto copiosamente, da mezzogiorno in poi. La temperatura è scesa sotto i diciotto gradi. Stagione delle muffe e delle palle ciondolanti che sognano di sudare, sciolte, sotto i bermuda e trenta gradi al sol.
Tra i miei ricordi vi sono stati maggi e giugni freschi e piovosi, ma così insistiti mi sembra di no. Vado a impressioni, cupe, come cupi sono i rumori degli aerei che passano, minuto dopo minuto, sopra le nostre teste. Non ci avevo mai fatto caso, forse perché la pressione atmosferica è bassa da settimane, ed è per questo (presumo) che si odono facilmente. Passano in continuazione, e io li sento e non vorrei. Preferisco sentire il rumore delle macchine, dei tagliaerba e dei trattori, ma dove abito, in campagna, c'è poco traffico, i tagliaerba restano fermi quando piove e i trattori non possono mietere il fieno che sta andando in malora. E io sento gli aerei, e sono tanti e credo che abbiano scelto il cielo sopra casa mia come tratta preferenziale e mi sembra che siano proprio sopra la mia testa, a bassa quota, come quando passano gli aerei militari. 
Mi auguro che presto la pressione atmosferica salga sufficientemente da imporre un po' di azzurro. E che tiri vento, da est, da ovest, da nord o da sud: purché sia vento, un vento che soffi ancora.

mercoledì 7 giugno 2023

Provo a pensarci

Voglio provare a essere ingenuo, a pensare che per qualche settimana (forse chiedo troppo, facciamo qualche giorno), si possa pensare, ognuno di noi individualmente, a un pensiero di pace (forse chiedo troppo: di tregua) tra le parti in conflitto (Russia e Ucr... America ed Europa), qualcosa che spinga i decisori di morte e distruzione a trovare un accordo per fermare la guerra, ora, adesso, subito prima che sia troppo tardi (o è già tardi?).
Io comunque provo a pensarci perché pensare è l'unica cosa che posso, che sento e che voglio e che nessuno, nessun decisore di morte e distruzione, potrà impedirmi di fare.

martedì 6 giugno 2023

Stia

Vado via:
con l’acqua dei berignoli;
coi rigagnoli di pioggia
che scendono dalla Pace
alla Buca di piazza Tanucci.

Volo via,
con i balestrucci,
dalla Falterona alla torre 
che pende in piazza dei Miracoli,
nel verdazzurro della foce.

Soffio via,
con la voce del grecale 
mattutino che spira adagio
tra le fronde e i merli
del Palagio Fiorentino.

Scorro via,
lungo l’Arno non più colorato
dai colori della Tintoria
del Lanificio che tesseva 
metri e metri di cardato.

Vado via.
Anzi no. Non vado: sto 
dove lo stare è un congiuntivo,
nel luogo dove tutto è ironia
compresa quella di sentirsi vivo.

________________
Nei Canti Orfici, Dino Campana - nel suo diario di viaggio verso la Verna - passa per Stia (20 settembre). 

martedì 23 maggio 2023

Pratovecchio

Su una panchina di Piazza Nova
fare una prova: sentirsi vecchio, 
più vecchio di quanto lo fosse 
mio padre quando comprò 
un Telefunken a colori; più vecchio 
di quanto fu vecchio mio nonno
che adesso rivedo bambino 
giocare ai giardini con un trenino
come quello che lui stesso condusse
trent’anni, fino alla pensione,
per sedersi sulle stesse panchine,
sotto i tigli dai rami mozzati
dagli operai del comune,
nella piazza che, in verità, ha il nome
di colui che disse: «Oh, che dolce cosa
è questa prospettiva» - 
invecchiare, andare alla deriva,
disfarsi sino alle ossa, involarsi
tra gli eteri di luce e calore,
vagare tra gli astri come comete
e, poi, sotto altre apparenze,
ritrovare altra carne, altre ossa,
perché una vita non basta
per sapere cosa si prova
a sentirsi vecchio
su una panchina di Piazza Nova, 
a Pratovecchio.




domenica 21 maggio 2023

Il gesto della mascherina


Non capisco molto e non approvo la contestazione di queste signore alla ministro Roccella; tuttavia, ancor meno capisco e approvo la reazione del governo di denunciarle alla digos.

Il governo farebbe meglio a mandare i servizi segreti a verificare e, nel caso, denunciare altri intrallazzi, tipo quelli tra aifà/ministeromalattia e fpirez/antica/castrazecca; oppure a scoprire se c'è qualcosa di vero dietro la sospetta inseminazione aerea di nuvole che alcuni vociferano essere una delle cause delle copiose precipitazioni anno scorso marchigiane e, pochi giorni fa, romagnole.

N.B.
Noto una trista somiglianza tra la forma della mascherina effeffeP2 e il gesto della fica e questo mi fa dire, probabilmente a torto, che le urlanti attiviste di Torino, anno scorso, erano tutte favorevoli all'uso del greenpass.

lunedì 15 maggio 2023

Le ruote di scorta del divenire

«Il problema [...] dell’esteriorizzazione e della conseguente alienazione dell’uomo moderno non sta nel fatto che il mondo è fuori di lui, ma nel fatto che egli lavora troppo poco a interiorizzarlo. Pensa troppo poco. Riflette troppo poco. Il mondo cosiddetto esterno è una potenzialità infinita di interiorizzazione: però, se io, quale essere spirituale pensante, tralascio di conoscerlo, di renderlo dicibile, di capirne il senso e la positività, non posso poi incolpare le cose di essermi estranee, ostiche e ostili».
[...]
«Seppure i dati della percezione mi vengono dal mondo cosiddetto esterno, il pensiero che li interpreta non è tuttavia insito in essi: non posso pretendere che il mondo pensi al posto mio e mi offra la conoscenza bell’e pronta, perché allora sarei davvero come la ruota di scorta del divenire e non avrebbe senso il mio stesso esistere. Io vivo la mia dignità di essere spirituale e lo spessore sommo della mia interiorità quando riservo a me stesso il pensare. Così interpreto il cosmo e sono libero, senza automatismi conoscitivi».

Pietro Archiati, Cammini dell’anima, Edizioni Rudolf Steiner 2023, pag. 46



domenica 14 maggio 2023

Nuovo Prontuario Farmaceutico

 


Non capisco perché non abbiano ordinato al generale Figliolo di usarle al posto del paracetamolo, dei vazzini della Zizzer o della Antica Farmacia dei Monaci Microsoffete. 

martedì 9 maggio 2023

Corpo Stellare

 


Fabio Pusterla, Corpo Stellare, Marcos y Marcos, Milano 2010

Equivalenze

 

Sì, io non ho fiducia nelle istituzioni, a cominciare dal sindaco, al presidente della regione, su su, fino ad arrivare a colui che, il 5 settembre del 2021, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2021-22, nel suo intervento sostenne che non si doveva invocare la libertà di non avere fiducia nelle istituzioni, quindi, sì: io non ho fiducia nelle istituzioni, a cominciare dal sindaco, su su...

domenica 7 maggio 2023

Generazione di fenomeni


Purtroppo il perculamento non infrange l'ottusità ideologica. Dieci anni di iPhone, Android e media sociali annessi hanno piallato molte connessioni neuronali anche a noi della terzultima, quindi, c'è poco da fare gli spiritosi. 
Epperò, per far sì che i giovini fan della Thunberg non si adagino sugli asfalti al fine di essere sollevati e rimossi dagli automobilisti o dai camionisti incazzati e offrano le loro terga a ben più nobile causa, chiedo loro: quante auto euro 4 ci vogliono per pareggiare l'emissioni CO₂ di un carrarmato Leopard della Werhmacht offerto ai kantiani del reggimento Azov in comodato d'uso gratuito?

lunedì 1 maggio 2023

A Bibbiena

Camminavi un passo a me
avanti perché
ti guardassi la schiena
leggermente imperlata
dal sudore del maggio
che ci vide racchiusi
dentro un’auto amaranto.

Camminavi e ogni tanto
giravi la testa 
per adocchiare te stessa
di riflesso nelle vetrine
prima di arrivare su in piazza 
Tarlati, poi sulla terrazza 
affacciata su un occidente infuocato.

Mi dicesti: “Puoi buttarti di sotto
tanto c’è l'ospedale vicino
se vuoi far passare il dolore
con un dolore più forte”.
Continuavo a fissarti la schiena,
quel sudore che adesso
vedevo di sangue, come il tramonto.

Ti risposi: “Non sono pronto
a morire d’amore: preferisco
portarti conficcata come una spina
perché la spina dura nel tempo
più dei petali che mi hai fatto sfogliare;
perché è meglio non potere più amarti
che smettere d’amare”.