Riporto il brano che segue, tratto da Valentin N. Vološinov, Freud e il freudismo, Mimesis, Milano-Udine 2012, per dare una risposta ai commenti che Romeo e Massimo hanno rilasciato al brano di Marx che ho trascritto lunedì scorso:
Ecco, a me convince molto tale posizione argomentativa.
Certo, non pretendo che la «seconda nascita» limiti completamente la libertà, ossia la possibilità per l'individuo umano di cambiare la propria condizione sociale di partenza e dunque la forma mentis che lo informa; tuttavia è incontestabile (è un dato di fatto) che il cambiamento sociale per tutti sia soltanto una chimera, che in un sistema di classi, non c'è spazio per diventare tutti quanti membri della classe dominante (anche perché questa vive sulle spalle dei dominati).
Con l'abolizione della schiavitù e la diffusione (parziale) dei diritti umani, accanto alle promesse di libertà, fraternità e uguaglianza sì è andata di pari passo formando l'idea che vendere la propria forza lavoro a qualcuno sia un atto di libero scambio tra pari, dove le parti convengono a un accordo equanime e tutti sono contenti, uguali di fronte alla legge e, udite udite, sovrani alla stessa maniera grazie al sacrosanto diritto di voto.
«Sono gli uomini i produttori delle loro rappresentazioni, idee, ecc., ma gli uomini reali, operanti, cosí come sono condizionati da un determinato sviluppo delle loro forze produttive e dalle relazioni che vi corrispondono fino alle loro formazioni piú estese. La coscienza non può mai essere qualche cosa di diverso dall’essere cosciente, e l’essere degli uomini è il processo reale della loro vita. Se nell’intera ideologia gli uomini e i loro rapporti appaiono capovolti come in una camera oscura, questo fenomeno deriva dal processo storico della loro vita, proprio come il capovolgimento degli oggetti sulla retina deriva dal loro immediato processo fisico.» Marx-Engels
Da almeno due-tre decenni a questa parte, il processo storico ha impresso sulla retina degli individui umani l'idea che il modello economico capitalista sia l'unico a garantire prosperità e sviluppo a tutto l'orbe terracqueo. E ho detto orbe apposta per richiamare in assonanza gli orbi (intendendo con essi coloro che son privi di coscienza di classe), i quali ancora credono che questo sia possibile.