giovedì 24 ottobre 2019

Impressioni d'ottobre

Ho la netta impressione di essere incompreso perché quando parlo tutti cambiano discorso e saltano dal mio palo alla loro frasca o viceversa, anzi: forse più viceversa, giacché amo molto scuotermi, insieme alle parole, le foglie di dosso, soprattutto in autunno. Rimango solo per un attimo interdetto, poi ammutolisco, mi faccio un caffè, alzo gli occhi al cielo e penso alle circostanze. Quando sei qui con me, eccetera. Parliamo d'altro, per esempio: a come sia più facile oramai intavolare conversazioni virtuali che reali, e ci troviamo qui, io e te, e invece di predisporci al sesso orale, ci mettiamo a usare i pollici opponibili sullo schermo del telefono, per scrivere a chissà chi, uomo o donna, dio o cane, gruppo di lavoro o gruppo di genitori della classe che frequenta un figlio a caso, o gruppo dei figli a caso della classe della quale i genitori hanno fatto il gruppo, gruppo dell'associazione pianisti da piano bar (uno scudo bianco in campo azzurro è la loro fotografia), gruppo della liberalizzazione dell'otto per mille, eccetera. 

«Pensa, mia cara, a quanto sarebbe più dilettevole dell'invio di una gif, fare animazione al suo contrario (+a)».
«In effetti, questo ottobre è stato senz'altro l'ottobre più caldo mai registrato».
«Tu registri gli ottobri?»
«Non io, lo dicevano in tv, al meteo».
«Cadono le foglie»
«E tu pestale». 

2 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

«Tu registri gli ottobri?» è proprio bella

Luca Massaro ha detto...

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