domenica 15 dicembre 2019

Sapessi

Sapessi
quale vita volessi
si potesse volere
la vita che si vuole
forse
potrei anche sapere
che cosa volere
senza alcuna premessa
una vita
che basti a sé stessa
che scorra
senza troppa fatica
e si sciolga nel tempo
senza tanti rimpianti
per le occasioni
trovate e perdute
tra passi felpati ed inciampi
una vita
che non chieda allo specchio
a cosa serve la vita
tra il bambino che ero
e quel vecchio
che vedo lontano laggiù
mentre impreco
dando il braccio a mia mamma
che mi teneva in braccio
e adesso guardo di sbieco
mentre avanza arrancando
per paura del ghiaccio
con l'insopportabile peso
di figlio impotente
una vita
che tra essere e stato
impari a diventare aeriforme
evaporando nel profilo lontano
di nubi e montagne
nell'azzurro Nettuno
nel celeste di Urano
lontano lontano
ai confini di questo sistema
una vita
che non sia scema di affetti
che non stia dentro
uno schema preconfigurato
una vita che esca
e giri a vuoto nel vuoto
o stia ferma
come il milite ignoto
con una debole luce
che illumina il niente.
Una vita ubbidiente
a un solo padrone
ch'è nient'altro che il Sé
un piccolo io che rifrulla
tra l'essere e il nulla
a pensare perché
proprio lui e non un altro Sé
e se quel Sé che non era
era proprio necessario che fosse
come un colpo di tosse
per schiarirsi la gola
e cantare Ancora, ancora
con l'accento sdrucciolo
per attraccare la mente
alla vita presente.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

A volte scrivi dei post in cui (forse sono solo io) non ci capisco nulla, nemmeno quelli che ti scrivono, sei molto implicito per me, complicato, ma come ho scritto tra parentesi, forse sarà un problema mio, anzi sicuramente, a volte sui temi quotidiani fai centro,e ci fai capire cose che ci chiariscono i temi dibattuti, ma come poeta hai uno stile tutto tuo, che scorre piacevolmente, sei bravo, per me dovresti scriverne di più, un saluto e un grazie
Fiona

Luca Massaro ha detto...

Grazie mille per il tuo commento e perché, forse, mi hai dato lo sprone sia per scrivere più versi, sia per un chiarimento sul mio essere "implicito".

Olympe de Gouges ha detto...

galeotta fu la rima ;)

Marino Voglio ha detto...

"e quel vecchio
che vedo lontano laggiù"

che invidia.