mercoledì 29 luglio 2020
Nuotare (Correre 4)
Il gioco delle domande
martedì 28 luglio 2020
Correre 3
3. Come detto precedentemente, quello che segue è un ricalco imperfetto de L’arte di correre di Murakami Haruki. Dato che, per ovvi motivi, non posso riportare per intero le pagine di tal libro, dovete o leggere questi miei brevi capitoli con il volume accanto, oppure fidarvi. «La seconda che hai detto», sento bofonchiare qualche lettore.
Quando corro, al momento, non mi prefiggo altro obiettivo che ritrovare l’indomani il piacere fisico (faticoso piacere) che provo oggi. Sicché non cerco mai di esagerare perché, se mi stanco troppo, il giorno seguente il desiderio di correre è più difficile da appagare. Quando scrivo un post è fondamentalmente la stessa cosa. Anche se sento che potrei continuare, a un certo punto salvo la bozza, rileggo, clicco su “pubblica”. Così mi sarà più facile scrivere il prossimo post (una volta avevo una cadenza giornaliera). Murakami sostiene che Hemingway ha detto qualcosa di simile. Che cosa avrebbe detto Hemingway? Che l’importante è la continuità, non spezzare il ritmo. Nel caso di tenere aggiornato un blog è importante; nel caso di scrivere un romanzo, importantissimo. Se si riesce a mantenere un ritmo costante, un passo, qualche risultato bene o male (bene o male?) lo si ottiene. Ma occorre insistere finché il volano (o anche: la macina dell’asino) non comincia a girare regolarmente, a velocità fissa.
Oggi, mentre correvo, tra le 10:40 e le 11:30, nella ciclopedonale di Buonconte da Montefeltro, non è caduta neanche una goccia di pioggia: per forza, il cielo era sereno. Faceva caldo, ma non troppo giacché la pista di terra battuta era quasi completamente ombreggiata dagli alberi che costeggiano l’Archian rubesto. È un clima facile da capire, questo. Come intuirete, sto parlando di meteo perché e come ne parla Marukami, per traccheggiare, ossia per perdere tempo. E il tempo facile da capire (e da perdere) non richiede interpretazioni particolari. E allora, perché ne parli? Così, per allungare il brodo (non è vero che tutto fa brodo). Per strada ho incontrato soltanto un corridore, un giovane, al mio primo chilometro, in senso inverso. Poi ho incontrato un gruppetto di ciclo-amatori in mountain bike (anch’essi in senso inverso), tre donne e un uomo a camminare, due di loro con un cane. Una donna, la più bella delle tre, l’ho incontrata che procedeva in senso inverso quasi alla fine della mia corsa di andata – ci siamo detti un fugace buongiorno e scambiati un sorriso (è stata lei che mi ha fatto faccia da ridere se no di solito non sorrido a coloro che volgono il volto, o tolgono il volto da qualsivoglia scambio di saluto) – e, così, ho avuto la possibilità, dato che lei camminava, al mio ritorno di raggiungerla (la ciclopedonale non è ad anello), superarla, sorriderle nuovamente e replicare al suo, «Buona corsa!», un imbranato «Altrettanto», tant’è che lei ha subito replicato «Eh, ma io cammino» ( se si mettesse a correre, signora, vedrà che terrò volentieri il suo passo).
Altro da segnalare? Sì, quasi tutti coloro che camminano, quando qualcuno, da dietro, si avvicina correndo, si sentono a disagio, come se qualcuno stesse per assalirli alle spalle. Una volta superati, infatti, chi corre ha l'impressione che essi tirino un respiro di sollievo. Personalmente, voglio rassicurarli che, nel mio come nella maggioranza assoluta dei casi, non è così: chi corre, quando sta per superare qualcuno che cammina, cerca di aumentare il passo per mostrare che lui corre in scioltezza, pavoneggiandosi un po' per la propria presunta capacità atletica e badando bene a non inciampare per non incorrere in una figura cacina.
lunedì 27 luglio 2020
Correre 2
domenica 26 luglio 2020
Correre
venerdì 24 luglio 2020
Pourparler
via |
Chissà che non possa rivelarsi di qualche utilità l’incontro di ieri mattina a Palazzo Chigi sul problematico tema della scuola.
Non c’era un ordine del giorno, tema proposto volutamente generico, esposizione a cascata da parte dei nove intervenuti su invito del presidente del Consiglio Conte e della ministra dell’Istruzione Azzolina: Eraldo Affinati, Concita De Gregorio, Paolo Flores d’Arcais, Ernesto Galli della Loggia, Miguel Gotor, Marco Lodoli, Alberto Melloni, Michela Murgia, il sottoscritto.
[...]
I nove invitati avevano competenze, predilezioni, visioni politiche diverse, se si fosse approfondita la discussione sarebbero probabilmente emersi dei contrasti; la semplice enunciazione dei temi ha dato all’incontro lo svantaggio della genericità compensato però, almeno in parte, dall’esposizione di un ampio catalogo. Si può davvero dire che praticamente tutti i problemi sono stati posti sul tavolo.
mercoledì 22 luglio 2020
Scheletri nell'armadio
lunedì 20 luglio 2020
Classi pallaio
tre milioni di banchi |
La rigida giustizia che li frega
sabato 18 luglio 2020
Vedessimo
venerdì 17 luglio 2020
Per nome
giovedì 16 luglio 2020
Maletton
Chiusura estremamente brillante per Atlantia (+26,65% a 14,49 euro) a Piazza Affari, con l'accordo in Consiglio dei ministri per l'Aspi. Il titolo ha scambiato quasi 18 milioni di azioni, sfiorando il 2,2% del capitale.
mercoledì 15 luglio 2020
È partita la gara
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha confermato, a questo proposito, quanto detto qualche giorno fa dal commissario straordianario Domenico Arcuri: “la gara per i test sierologici al personale scolastico è partita".
«Siamo pronti anche con la gara per i banchi»
martedì 14 luglio 2020
En garde
lunedì 13 luglio 2020
Un sonetto
domenica 12 luglio 2020
Basta un chilo di zucchero
Pensiamo che ormai sia chiaro a tutti come COVID-19 in Italia sia in fase di tregua, con pochi contagi che fanno intravedere una progressiva endemizzazione del virus. Come abbiamo detto spesso, basandoci sulla osservazione classica della stagionalità dei virus respiratori nei climi non-tropicali, una seconda ondata di COVID-19 a fine autunno/inizio inverno è una possibilità molto reale. La gravità di questa ondata, ovviamente, non la possiamo conoscere, ma sarebbe irresponsabile non essere pronti a qualsiasi evenienza. Su questo punto ci siamo espressi da tempo e saremo peggio di un disco rotto.
Dal punto di vista pratico la preparazione è tutto -- perché consente il monitoraggio, T3, interventi mirati, proteggere ospedali, luoghi di degenza e RSA, rafforzare la medicina del territorio, adottare terapie precoci, triage rapido dei casi, implementazione nuovi protocolli di cura (anticorpi, antivirali, plasma, etc). Tutte cose che, se fatte bene, per tempo e con le dovute RISORSE, ridurranno enormemente i morti da COVID. Accettando poi con serenità il fatto che il rischio zero non esiste (come non esiste per nessun’altra malattia) ed evitando di ricorrere a misure “straordinarie” che hanno un effetto devastante a livello socio-economico.
Se invece non saremo preparati, e la situazione dovesse, Dio non voglia, sfuggire di mano come a marzo scorso in alcune zone d’Italia, l'unica opzione possible poi diventerebbe richiudere tutto – un’opzione che porterebbe ad enormi sofferenze per la popolazione. E noi già ci vediamo i soliti noti dare la colpa al popolino stupido ed indisciplinato, agli sciagurati tifosi, alla movida, ai complottisti sfigati, ai bambini senza mascherina a scuola, e magari se la prenderanno anche con chi spiega la scienza con obiettività e cerca di trasmettere ottimismo e serenità ad una popolazione stremata da mesi di reclusione.
E no, cari signori. Si sappia bene che noi a questo giochetto non ci staremo. Quello che si deve fare a livello di preparazione lo diciamo a chiare lettere oggi, 9 luglio 2020, nel mezzo di questa tregua estiva, e su questo insisteremo ogni giorno. Prepararsi a livello sanitario ed in modo adeguato ad una possibile seconda ondata di COVID-19 è una PRECISA RESPONSABILITA’ POLITICA ED ISTITUZIONALE, a partire dal Governo, dai ministeri rilevanti e dai loro comitati consultivi, e dalle strutture sanitarie loco-regionali. Il tutto senza cercare di scaricare questa responsabilità sui cittadini, che in uno stato democratico devono essere protetti dalle istituzioni sanitarie stesse mentre continuano a svolgere i loro diritti e doveri costituzionali.
Per cui, da oggi in poi, cari Signori e cari Colleghi, chiederemo sempre meno chiacchiere, meno epidemiologia difensiva, meno richiami generici alla “prudenza”, ed invece più fatti, più assunzioni di responsabilità, e soprattutto più PREPARAZIONE e più INTERVENTI MIRATI, a cui devono essere destinate tutte le risorse necessarie. Perché a febbraio scorso è andata come è andata (aperitivi, topi vivi e via discorrendo), errori li abbiamo fatti tutti e capiamo bene che non si può tornare indietro. Il futuro però è un’altra storia e per questa non ci saranno scusanti. Lo dicevano i nostri insegnanti di una volta: errare è umano, perseverare diabolico.
Da un punto di vista psicologico il meccanismo in entrambi i casi è molto semplice: la paura del virus si esorcizza pensando in un caso che il virus non esista o sia innocuo, concetto che mina alla base la possibilità di fare i dovuti interventi di preparazione e monitoraggio; oppure la paura si neutralizza pensando, nell’altro caso, che ci sia una panacea risolutiva, quasi miracolosa (una specie di culto di Santa Chiusura) che deve essere imposta a tutti in una visione governativa di tipo paterno-fascista.A mio avviso entrambi questi estremismi hanno il potenziale per fare gravi danni al modo in cui si affronteranno le prossime fasi del problema COVID-19, anche perché entrambe le posizioni prestano il fianco a strumentalizzazioni politiche di segno opposto, che purtroppo conosciamo molto bene.
Scappamenti
sabato 11 luglio 2020
A buco pillonzi
giovedì 9 luglio 2020
Allo Strega! Allo Strega!
martedì 7 luglio 2020
Particolato finanziario
indagato e denunciato i conti bancari del defunto finanziere americano Jeffrey Epstein, accusato di traffico di minori.
"Non importa quanto sia ricca, quanto grande o quanto sia potente l'istituzione, New York non tollererà alcun comportamento predatore di alcun tipo"
Amaro lucano
domenica 5 luglio 2020
E poi li chiamano datori di lavoro
sabato 4 luglio 2020
Realtà confindustriali
«Siamo in un Paese dove la realtà non viene raccontata. Nessuno ha l'interesse, il coraggio, la volontà, di dir quale è la realtà, cosa ci aspetta in autunno. E voglio riferirmi solo ai temi economici e non a quelli politici da cui voglio sempre restare fuori. È realtà che siamo in un momento storico del Paese dove è tornato pericoloso affermare le nostre idee e i nostri valori».