domenica 11 ottobre 2020

La Seggetta dei Destini

 
Roberto Calasso, La tavoletta dei destini, Adelphi, 2020

 
Era una tempesta diversa da tutte quelle che lo avevano inzuppato, come biscotto nel caffellatte. E ormai era abituato ai nubifragi macchiati. Scandinavo il tempo (svedese?). Servivano a zuccherare. Una certa cosa era successa prima del terzo naufragio: si era pisciato addosso. Un'altra dopo il quinto: tre per sei diciotto. Sindbad sentiva il caldo sulla coscia, strana sensazione, prima piacevole, poi umido su umido, senza sollievo. Non solo aveva preso la gotta, ma punti cardinali erano vescovi. Fu la sua penultima osservazione imprecisa. Non poteva dire nulla di ciò che era avvenuto subito dopo, fino al momento in cui gli si era mosso l'intestino sotto una tenda. Un olezzo la scuoteva leggermente. Aveva dormito quanto? Giorni? Anni? Mezz'ora, poi dovette, nell'oscurità, uscire di tenda per non fare una figura di merda, immobile, distesa.

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