lunedì 5 ottobre 2020

Benvenuto il luogo dove

Son due o tre giorni che volevo scrivere qualcosa su, poi mi sono detto che, ho cancellato tutto, non resta che un'impressione, in attesa dell'«esercito in campo», spero in uno di cavolfiori, tanti fanti muniti degli stessi Hammer coi quali proteggevano i luoghi sensibili al terrorismo islamico, avete capito, sì, gli stessi che sostavano vestiti con la mimetica e il mitra spianato per proteggere le nostre radici, le radici: sono quelle parti di una pianta da cui essa trae acqua e sali minerali dal terreno e stabilità sullo stesso, eh, sennò camminerebbero, le piante, e tenterebbero la fuga, per non vivere «in quel luogo dove tutto è melodramma con un po' d'indignazione»: «Eh, ma li hai visti quei ragazzi al campetto a giocare a basket: chiamate la polizia!». Le radici a fittone sono quelle che mi piacciono di più perché ricordano le fittonate, quelle di chi impera, «d'altronde e d'altro canto, a volte essere nemici facilita, piacersi è così inutile», comunque l'ha detto anche Piero Angela che serve l'esercito, però in istrada, lui è più preciso, capisce la volo che il problema è l'asfalto, per questo gli assembramenti agricoli dei braccianti sono additati meno, qualcuno dovrà pure portare sulle nostre tavole ortaggi e frutta. E giù: coprifuoco, scopriacqua, cade un ponte, neanche al fronte, ma io, sebbene non predichi male (non amo le prediche), razzolo bene (per quanto riesco e posso io indosso quello che occorre indossare là dove è doveroso farlo): epperò, dato che persino ai tempi dell'AIDS i media analogici mi fottevano l'ansia addosso (oddio, quando mi dissero che ero stato con una che, un semestre dopo, fu ricoverata in una comunità per droga, mi lavai l'uccello con l'acqua ossigenata per una settimana), questa volta, per quanto riesco, rifuggo i media digitali e la loro presa a morsa dell'argomento che da mesi contribuisce molto ai loro introiti pubblicitari, mantenendo un clima di panico diffuso, di sospetto, di tensione sociale deviata (e controllata).

Nondimeno: massima precauzione, non abbassare la guardia



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