venerdì 28 maggio 2021

Sangue e merda

La ragione principale per cui le forze politiche presenti in parlamento sono favorevoli al protrarsi dello Stato di Emergenza - Stato di Emergenza che, come un gorgo, ha fatto confluire tutti i partiti* in una grande coalizione di governo guidata dal più acclamato Uomo delle Istituzioni presente sul mercato - è perché esso fornisce (o almeno sembra) ai partiti, legittimità e consenso con poca spesa grazie a un'azione politica che asseconda e favorisce gli stati della paura convogliata nella popolazione per il tramite di una continua, nauseante pasturazione virologa che i media (classici e social) spargono a iosa.

Una politica "facile" basata sul presente, che non costruisce o programma un cazzo di nulla, protesa com'è a pubblicizzare sui social un attivismo quotidiano fatto di celebrazioni, incontri, festeggiamenti, con il vestito giusto nel posto giusto, il casco in testa se c'è da vedere un cantiere, il vestito nero se c'è un funerale, il sorriso se arriva il calciatore o la cantante, l'aspetto contrito se c'è da ricordare una tragedia, sempre con l'atteggiamento e l'aspetto da sepolcro imbiancato, belli a vedersi da fuori, «ma dentro sono pieni di ossa, di morti e di ogni putridume».

Una politica di merda e con poco sangue, se non quelle poche gocce - che fanno ettolitri - stillate dopo milioni di iniezioni vaccinali. Scemi che chiamano i vaccini cura (ToscanaSiCura un cazzo, stupidi). Le cure, che ci sono, sono un'altra cosa, ma sono ostracizzate, o convogliate in un unico protocollo ospedaliero che gonfia il potere burocratico sanitario dei direttori di dipartimento delle asl e degli algidi primari gallonati che saranno, prima o poi, fregiati di stellette come il generale Figliuolo.

Una politica affetta da paternalismo autoritario che non si fida della gente e che, per questo, la rinchiude e osteggia con norme, procedure, divieti, obblighi, lettere, certificazioni, impedimenti, ostacoli, eccetera. Una politica che ha rotto il cazzo nel profondo dell'anima ma che non si può neanche più mandare a fare in culo giacché il vaffanculo è maggioranza nel Parlamento. Un vaffanculo alla rovescia, quello della politica verso i cittadini che, consapevoli o meno, entusiasti o disillusi, sono più capaci d'indignarsi e ribellarsi contro chi ha il naso fuori della mascherina che contro coloro che, con le mascherine tricolori, celebreranno il due giugno ai Fori Imperiali o nelle piazze di ogni città. 
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* Tranne uno, che certo non è all'«opposizione», ma si è defilato perché ha sporto il naso su un sicuro, futuro vantaggio elettorale dalla faccenda.

3 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

sei il mio maratoneta preferito, lo sai

quattrocani ha detto...

Il "paternalismo autoritario che non si fida della gente" nasce dall'indifferenza per le libertà e i diritti collettivi, nasce dall'immaturità di un popolo che non ha mai considerato essenziale la conquista delle libertà e dei diritti ma ha preferito barattarli in cambio di ordine, presunto prestigio nazionale e protezione economica.
"Consideravamo il fascismo come tutela paterna prima che come dittatura" scriveva Piero Gobetti ("Scritti attuali", Capriotti, Roma 1945).
E Guglielmo Ferrero: "E' proprio vero che, se una parte delle classi colte in Italia è solo indifferente alle questioni di libertà, un'altra è invece ammiratrice fervente dei più violenti metodi di governo. L'Italia non è matura per la libertà. Non la capisce e non la sente" ("La democrazia in Italia", pubblicato nel 1925 e subito sequestrato).

Luca Massaro ha detto...

grazie mille, miei cari