sabato 12 maggio 2012

Escalation destinata all'insucesso


«Escalation non è una parola nuova, ma nuova è l'accezione che oggi ha assunto e che un giorno sarà registrata dai vocabolari. Il significato può essere press'a poco questo: invasione lenta e graduale, insufficiente, non necessariamente militare, destinata all'insuccesso.»
Eugenio Montale, Trentadue variazioni, Libri Scheiwiller, Milano 1987.

Eccoci pronti, via, ci ri-siamo. Riecco il terrorismo - e gli alibi fioccheranno per la restaurazione, per la conservazione del potere da parte di chi già ce l'ha. Porcaputtanastronzadellamiserialadra. Sempre lo stesso ritornello. Sempre a cercare di confondere e annebbiare ciò che, invece, è così chiaro: la realtà. 
Ho il mio spazio, lo sfrutto per dire come la penso. Quel pugno di inamovibili segretari e servi del potere - che non si sono sacrificati nemmeno dieci centesimi al mese dai loro lauti stipendi (oh, Monti si è decurtato lo stipendio, cose rare), che non hanno rinunciato a nulla di quello che hanno e percepiscono, che se proponi qualcosa di seriamente riformista subito si levano coi loro scudi invulnerabili - sono lì ancora attaccati all'albero della cuccagna e con mani unte di sugna e di sudore spolpano il popolo anziché dimostrare, anche minimamente, col loro esempio che sì, siamo nella merda, ma vedi che un po' mi ci metto anch'io e mi sacrifico per il bene della collettività.
Macché, hai voglia a presentargli il conto: loro non pagano, mai.
Non ci sono versi, non ci sono cazzi.
C'è rischio escalation per chi? Per i cittadini che fanno la spesa, che mettono la benzina, che pagano le tasse, che vanno a lavorare oppure no perché non trovano lavoro? 
Presto altre sette azioni? Ché si gioca a Sette e ½? Chi ce l'ha matta? Lo Stato? Chi comanda lo Stato? I politici. Di chi fanno gli interessi i politici e, ora, i tecnici che sono al governo? Dei cittadini o di chi, invece, ancora detiene lo status quo?
Questo è un ennesimo tentativo di presa per il culo generale. E qualcuno abbocca, statene certi.
Come accennava ieri Olympe, il Partito Democratico, in questo preciso momento storico, dovrebbe tirare fuori le palle della sinistra vera, socialdemocratica, pena il riaffacciarsi di un nuovo regime autocratico e reazionario. Buttate fuori dal partito i Colannino jr. che avete incorporato, date speranza e prospettiva, qui e ora, l'unica possibile, visto che la rivoluzione è qualcosa che richiede troppa intelligenza e bontà per un mondo affaticato. Siate furbi, tornate fra la gente, mandate a fare in culo tutti i consigli di amministrazione dei vari enti dove ancora tenete i vostri uomini furbi che la sera rincasano nelle loro villette pagate col mutuo agevolato. Date retta, fate qualcosa di sinistra: se poi l'Italia vorrà affogare tra le gambe del Vaticano e dei nostalgici del fascismo, vaffanculo, la Francia è a due passi, qualche posto per gli esuli ci sarà.

Nessun commento: