venerdì 11 maggio 2012

Sfruttatori degenerati

Compagno, nel tuo Paradise Lost
dici che le famiglie degli sfruttatori
van cadendo in rovina.
E con questo?

Sì, le famiglie degli sfruttatori
forse vanno in rovina. E se non fosse?
Credi che smetteranno di sfruttare, degenerando?
O che a noi riuscirebbe meno duro
esser sfruttati, se non degenerassero?
E l'affamato
deve continuare ad aver fame
se a ricusargli il pane è un uomo sano?

Oppure tu vuoi dirci
che gli oppressori nostri sono già indeboliti?
Dovremmo dunque
porre le mani in grembo?
Simili quadri già ce li dipinse,
caro compagno, quel nostro imbianchino:
e dall'oggi al domani ci toccò assaggiare la forza
dei nostri sfruttatori decaduti.

O forse avresti tu pietà di loro?
Dovremmo versar lacrime
nel vedere le cimici sloggiare?
Tu, compagno, che mostrasti pietà
per l'uomo senza nulla da mangiare,
avresti ora pietà
di chi si è rimpinzato
fino a scoppiare?

Bertolt Brecht, “Lettera al commediografo Odets”, in Scritti teatrali (I), Einaudi, Torino 1975

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