venerdì 4 gennaio 2013

Promesse e debiti

Siccome hanno mantenuto la lor promessa (anche perché, forse, sarebbero incorsi in qualche provvedimento disciplinare da parte del loro corpo di appartenenza), va riconosciuto ai due fucilieri della marina militare italiana di essere uomini di parola.
La cauzione di 826 mila euro versata per la loro licenza, quindi, verrà restituita allo Stato italiano.
Ci sarà da pagare il conto dell'albergo che, dallo scorso febbraio, li ospita a Fort Kochi, dov'essi si trovano in libertà vigilata (anche qui dietro una cauzione non precisata).
Ci sono state un po' di spese di viaggio, presumo a carico dello Stato, ma non perdiamoci in queste sottigliezze.
A scanso di equivoci, io mi auguro che i due militari vengano assolti e che possano ritornare in Italia.
Mi auguro, altresì, che tutte queste spese che la vicenda comporta siano fatte pagare al cavalier Luigi D'Amato, armatore della Enrica Lexie, la petroliera sulla quale i due militari erano imbarcati, in compagnia di altri fucilieri, per proteggerla dagli attacchi di pirateria.

L'Ordine al "Merito del lavoro"

L'Ordine al "Merito del Lavoro" fu istituito nel 1901 da Vittorio Emanuele III, su proposta di Giuseppe Zanardelli, allora Presidente del Consiglio e Ministro ad interim d'Agricoltura, Industria e Commercio, con la denominazione di "Ordine cavalleresco al merito agrario, industriale e commerciale". Lo scopo era quello di premiare coloro che con "fecondo lavoro" avessero "acquistato titoli di singolare benemerenza nell'agricoltura, nell'industria e nel commercio".
L'attuale denominazione "al merito del lavoro" fu introdotta nel 1921. Fu mantenuta da Camera e Senato nel 1952 a sottolineare che in una Repubblica "fondata sul lavoro" proprio il lavoro dava merito ed elevava ad ordine equestre.
Gli imprenditori insigniti di questa onorificenza, dalla sua istituzione ai nostri giorni, rappresentano l'élite imprenditoriale del paese.
L'Ordine al "Merito del Lavoro" premia l'insignito non solo per una specifica attività intrapresa, ma lo vincola ad un impegno etico e sociale volto al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del paese.
Attualmente sono 25 i Cavalieri del Lavoro nominati ogni anno dal Presidente della Repubblica in occasione della festa della Repubblica, il 2 giugno. Le onorificenze vengono consegnate nel mese di ottobre al Quirinale.


Una domanda: quanti di coloro che appartengono all'élite imprenditoriale del Paese lavorano davvero? Un'altra domanda: non sarebbe il caso di cambiare la disciplina di conferimento di tale titolo equestre?

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