mercoledì 16 gennaio 2013

Un giorno senza testa

Alzarsi con la voglia di lasciare la testa sul cuscino, iniziare la giornata senza, come niente fosse, così. Tanto fuori è tutto così bianco, così freddo, il corpo, da solo, trova lo stesso la strada e le ragioni per muoversi, dato il freddo. Saltare colazione, dato che la bocca è rimasta a letto, accendere la radio o la tv e non udire né vedere niente - il problema è che, senza caffè e senza la rassegna stampa, non si muove il simpatico e si rischia un giorno di stitichezza: pazienza, raddoppieremo la dose l'indomani, magari con l'aiuto della foto di Alessia Marcuzzi, ignuda, mentre s'incucchiaia di bifido, capezzoli ben più turgidi delle mitragliette al reggiseno di Lady Gaga. 
Certo che, per molti umani, uscire senza testa sarebbe davvero una pratica soluzione per diventare dei cazzoni innocui che una ne pensano e cento ne sbagliano. E invece, nonostante sia facile smontarsi il cranio e lasciarlo sul cuscino oppure appoggiarlo poi sulla credenza, tanti di loro ancor si ostinano, determinati, a restare delle riprovevoli testedicazzo che s'ingegnano da mane a sera sul come perseguitare il prossimo o quantomeno rendergli la vita difficile. Pensate a Berlusconi, per esempio, come starebbe bene lui (e anche noi) se. Chissà se già qualcuno ha già prodotto una testa in bronzo del cavaliere, sul genere di quelle che tanto erano in voga ai tempi del fascio (gli artisti-artigiani dell'epoca ebbero anche il coraggio di fare il volto di un Dante fascistissimo)


Ma adesso basta, giacché scrivere senza testa dopo un po' fa venire dei giramenti di testa e io oggi ho deciso di farla riposare, di lasciarla libera da impegni, e non subire tutti i miei pensieri che, sovente, la mandano fuori di sé.

Nessun commento: