venerdì 4 dicembre 2015

Quella mano, quel gesto

Sarà la nebbia che chiude ogni possibilità al cielo e una vaga sensazione d'impotenza, ma quella mano e quel gesto sto cercando di ripeterli, quel sorriso pure. 


Ma ripeterli a chi? Adesso c'è solo uno specchio appannato dal vapore di un dopo doccia. 



Era un'illusione. Si ripresenta saltuariamente, dettata da chissà che. Mi piacerebbe deciderle queste apparizioni, più che altro per farmi trovare preparato, desto, reattivo. E invece, come sempre, le subisco. Arrivano senza che abbia il minimo presentimento. 



L'unica volta che, involontariamente, in un parcheggio di un ipermercato, mi feci leggere la mano, la presunta veggente disse qualcosa a proposito di un gesto e di un sorriso che vedeva a un certo punto su una linea del palmo.



Una che conduce al medio.



Non ne avrai tregua. L'importante è che non ne abbia guerra, pensai indugiando sul derrière della zingara che si congedava da me, più che sulle cinque euro che ne partivano dal mio portafogli. 



Pagare è importante, per non avere debiti. E poi si accumulano punti a proprio svantaggio.


Ma dove sarebbe il catalogo, madamina?

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