domenica 11 febbraio 2018

Ciaparat

Fatto salvo che, per me, faccia alle elezioni, stessa cose sarebbe pure se fossimo in [mettere nazione a caso, ad esempio: Amerika: forse che da quelle parti il voto per un candidato piuttosto che per un altro ferma il declino?], ho letto volentieri e approvo le bordate del Boldrin contro l'italianità pre-costituita, pur avendo - sia chiaro - a culo le ricette liberiste di cui l'economista fa sfoggio e con le quali pensa di medicare i fondamenti del capitalismo incurabile (ricette che, in realtà, niuna nazione al mondo applica alla lettera, facendo ognuna, per quanto può e riesce, gli interessacci propri di mercante in fiera).
Purtuttavia, alla fine del doloroso salmo, qualcosa non torna, giacché, a mio avviso, c'è una contraddizione tra titolo e desiderata¹. Vediamo (scusate la lunghezza delle citazioni, ma ctrl+c è facile).
Innanzitutto, per Boldrin
non c'è alcuna differenza fra Grasso, Renzi, BS, Salvini e Casaleggio Associati. Chiedono tutti la stessa luna nel pozzo seppur con tonalità distinte: nessuna riforma delle regole di funzionamento dell'apparato statale, aumento della spesa pubblica, aumento del controllo amministrativo e burocratico su economia e società, riduzioni fiscali ai gruppi sociali di riferimento finanziate da ulteriore debito, minor compliance con le regole comunitarie, riduzione dell'apertura commerciale con l'estero, barriere all'immigrazione, maggiori pensioni ... il tutto condito da musichette patriottiche sull'eccezionalità nazionale.
In considerazione di ciò
è meglio lasciarli vincere e vedere cosa combinano: perché, altra saggezza nazionale, conta più la pratica della grammatica. E mi spiego.
Cosa spiega Boldrin? Questo:
Se a governare dopo il 4 di marzo sarà una coalizione guidata dalla Casaleggio Associati con dentro Salvini e Meloni, alcuni di questi nodi dovranno arrivare al pettine. Come nel caso di Trump - che ha vinto esattamente sulla base degli stessi slogan e con una base sociale analoga - QUALCOSA dovranno provare a fare di quello che hanno promesso e quel qualcosa farà provare ai loro elettori le conseguenze reali delle smargiassate annunciate. Perché, vedete, anche se sono convinto che quanto costoro sostengono sia dannosa follia, è anche vero che la maggioranza dell'elettorato italiano penserà l'opposto sino a quando non ne vedrà l'effetto. 
In pratica, una prolissa ripetizione di quanto sostenne Indro Montanelli quando Berlusconi (BS), nel 1994, si candidò. Ma Boldrin prosegue, illustrando la seconda ipotesi:
Se, invece, a governare dopo il 4 marzo dovesse essere Renzi, attraverso il Gentiloni o il Tajani di turno, cosa avremmo di differente? Avremmo il meno peggio, direte voi, avremmo almeno un governo composto di arruffoni e arrampicatori sociali ma non di mascalzoni totalmente incompetenti. Vero (in parte, che gli ultimi due governi d'incompetenti totali ne han visti/e parecchi/e) ma cosa farà di differente questo governo? Praticamente nulla per la semplice ragione che Renzi ed il suo PD [...] son un GIGANTESCO EQUIVOCO. Se non lo si toglie di mezzo, questo equivoco [...] ha un solo effetto: crea le condizioni perché la folle visione della Casaleggio Associati sia condivisa dalla stragrande maggioranza degli italiani. Questo, non altro, l'effetto maggiormente pernicioso di Renzi e del suo PD: sono la benzina nel motore della Casaleggio Associati, e di Salvini. 
Orbene, secondo voi, dopo tali considerazioni, a quali conclusioni un lettore potrebbe arrivare? In altri termini, se uno non è un rincoglionito, quale altra causa, al di fuori dell'astensione, potrebbe perorare?
Questa?
Ragione per cui, miei cari, meglio che questo equivoco finisca e si vadano a vedere le carte che il neo-fascismo [M5S + Salvini] (che di questo si tratta) populistico nazionale ha in mano. In politica, come nel poker, la mano parla da sola. 
Ho detto se uno non è rincoglionito. Aggiungiamoci pure che si tratta di un liberista che parla da solo. 



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¹ Il titolo del post è «Perché credo che votare il meno peggio, nel 2018, favorisca il declino». Ebbene, chi sarebbe il meno peggio da votare per Boldrin? Il peggio (quelli che lui considera neofascisti) o il meno peggio (Renzi e BS)? Dal suo auspicio finale non si capisce un cazzo. Ovvero, lui invita, neanche troppo velatamente, a votare M5S o Salvini per seppellire Renzi e BS, così sperando che, a loro posto, subentrino delle giovani leve capaci di un'autentica "rivoluzione" liberal-liberista.
Confermo il titolo.

1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

"non c'è alcuna differenza fra Grasso, Renzi, BS, Salvini e Casaleggio Associati"
dunque, questo tizio dove vede il meno peggio?
crediamo ancora che nel merdaio attuale ci sia modo di pescare qualcosa che puzzi di meno?