lunedì 26 febbraio 2018

Gelo politico

Se l'attuale ondata di gelo siberiano con spruzzata di neve a bassa quota perdurasse sino a domenica prossima compresa, le elezioni a Roma sarebbero rimandate?

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Poco prima di una rotonda, in ampio parcheggio riservato ai camion, v'era parcheggiato uno di quei furgoni pubblicitari che sponsorizzava un candidato di - mi pare - Berlusconi Presidente Forza Italia. Sorrideva a braccia conserte, il candidato; cazzo ridi, è stato il primo pensiero; quanto cazzo gli costano i cartelloni, il secondo; il terzo: ci sarà un elettore uno che si lascerà convincere da tale tipo di propaganda cartellonistica? Poi ho smesso di pensare.

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Ho visto un documentario sul corpo del Duce. Mi ha leggermente impressionato il post mortem, non tanto vedere il cadavere appeso, quanto la sfilza di calci, sputi, legnate che il corpo del Duce prese dalla folla inferocita sul selciato di piazzale Loreto. Il volto sfigurato, il cervello tumefatto, l'incerta ricomposizione della salma dopo l'autopsia. Eppure, quella nuova testa morta ricucita mi ha ricordato qualcosa che avevo visto in giro, per la rete: l'unione plastica facciale di Berlusconi e della Gruber 

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Renzi ha detto che se il Pd perde non farà nessun passo indietro, con ciò riuscendo nel più convincente slogan elettorale che ha messo in crisi persino D'Alema: se il Pd vince farà passo indietro.  

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Salvini ha giurato sul Vangelo perché l'Italia è una repubblica fondata sul caprone espiatorio.


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