mercoledì 15 gennaio 2020

Il tribunale della sprezzatura

Non per fare le pulci a Leonardo - il quale ha scritto un ottimo post, godibilissimo e cattivo al punto giusto contro una determinata categoria intellettuale che va sotto il nome di editorialista rincoglionito - ma secondo me, in questo passaggio, si ravvisa una contraddizione,
«perché in Italia i giornalisti invecchiano così male, e non smettono di scrivere mai? Al punto che i quotidiani nazionali sembrano diventati il bollettino di un gerontocomio: non li compriamo più per sapere che succede tra USA e Iran, anzi non li compriamo proprio; ma se lo facessimo sarebbe piuttosto per informarci sulla salute del tale giornalista, se è ancora spaventato per l'odore dei nigeriani che ha percepito da una panchina del parco, o se invece quell'altra prestigiosa firma ha ancora visto il Papa durante la pennichella. »
giacché - almeno per parte mia, beninteso - il non comprare più i giornali è principalmente dovuto al fatto che gli editoriali non sono più leggibili perché non v'è editorialista vivente (o morente), da un ventennio a questa parte perlomeno o giù di lì, che abbia qualcosa d'interessante da dire. Niente: non c'è nessuno, nessuno!, che svolga una seppur minima e parziale critica sensata dello stato di cose presente. Tutte cazzate, tutte. Tutte ripicchine e risentimenti, vaghi ricordi di come si stava meglio quando si stava peggio, o contorte elucubrazioni del senno di poi. 

Già Olympe de Gouges ha avuto, in varie occasioni, la maniera di dire come funzionano giornali e redazioni e che ruolo svolgono nella società, per cui non mi dilungo.

Inoltre - e mi perdoni l'interessato se gli faccio un processo a delle intenzioni non dichiarate - mettiamo che Leonardo, oltre a essere un editorialista de Il Post (a proposito: quanti gettoni a trafiletto?), fosse stato ingaggiato da una testata (non di cazzo) nazionale, e che la sua firma presentasse un editoriale con cadenza settimanale: sarebbe in grado egli di giurare, qui e ora, che una volta raggiunta l'età pensionabile non scriverebbe più?

Solo avere un blog senza pubblicità, adesso e alla buonora, potrà essere perdonato dal tribunale della sprezzatura.

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N.B.
Mille euro al mese e un piccolo spazio pubblicità da queste parti lo trovo anch'io, giacché:
Ed io che ho sempre detto che era un gioco
Sapere usare o no ad un certo metro
Compagni, il gioco si fa peso e tetro
Comprate il mio didietro, io lo vendo per poco

11 commenti:

siu ha detto...

Ieri, dopo aver letto il post di Leonardo, lo avrei baciato in fronte (non ultimo anche perchè per una volta è riuscito a contenersi nella lunghezza del post medesimo).
Quanto alle tue considerazioni sullo stato del giornalismo italiano, parlandone da vivo, le condivido in toto. Però (sarà buonismo...), non le appiopperei così di brutto a Tondelli, che secondo me: 1) probabilmente sarebbe abbastanza onesto da non giurare nel senso che dici tu, e 2) una volta raggiunta l'età pensionabile potrebbe anche godersi i nipotini avendone magari le balle piene di continuare a scrivere... perchè no?
Comunque, sempre lode sia resa a Guccini!

Marino Voglio ha detto...

mi sa tanto che ilpost paga in visibilità.

(chiedo un indulto speciale: il mio blog ha la pubblicità ma incassa - chissà che cifre, poi - wordpress. e me mi paga in visibilità)

Luca Massaro ha detto...

certo, certo, carissima. Volevo soltanto considerare che, nonostante pensassi di Pansa anch'io tutto il peggio possibile, Pansa stesso - prima della sua svolta revisionista - era uno degli editorialisti per cui valeva la pena comprare giornali, e forse nemmeno lui sapeva che cosa sarebbe diventato, anzi: se glielo si fosse predetto che sarebbe diventato così "risentito" e stronzo da cercare meriti dalla parte politica più retriva del Paese, probabilmente ci avrebbe sputato in un occhio.

Luca Massaro ha detto...

Marino, scusami: dici che wordpress s'incazza se ti dico che io non me ne sono accorto tu l'avessi?

Olympe de Gouges ha detto...

Dicono che Pansa fosse cambiato negli ultimi decenni. Sarà andato in aceto, non lo discuto, ma non era meglio più giovane. L’ho incontrato una sola volta, qualcosa di più di quarant’anni fa, non per caso. Era di sera, pioveva abbastanza e lui si stava recando alla presentazione di un libro in una modesta libreria nel luogo natio di un famoso pittore rinascimentale. Scese dall’auto e ci fu uno scambio rapido di notizie [omissis]. Poi si riaccomodò nella sua berlina bianca (o color chiaro), il volto rosseggiante e punteggiato di gocce. Non ebbe lo spirito di salutare. L’impressione che ne ebbi? Mah, eravamo molto giovani e la primavera incalzava.

Marino Voglio ha detto...

incazzarsi magari no. la mette più fluorescente, tutt'al più.

(povero wp - con tutto quello che ha fatto per me)

Anonimo ha detto...

x Olympe

Scusa la curiosità ,che libro era ?


Per il resto approvo ,anche se intravvedo nel Pansa una sottile,quanto palpabile,vena di cattiveria intrinseca nel personaggio..andrà sicuramente peggiorando,fino a farsi seppellire a Predappio.

caino

Anonimo ha detto...

eh si le vostre opinioni sono veramente de panza

siu ha detto...

OK Luca, adesso mi è più chiaro (devo anzi ammettere che a ben saper leggere era chiaro anche prima ;-)).
Neanch'io mi sono mai accorta che il blog di Marino avesse la pubblicità...
E neanche a me Pansa ha mai dato l'impressione di essere 'sto gran simpaticone.
Comunque, ancora una volta è il tuo impagabile corregionale Montanari a dire le parole credo più lucide e inequivocabili, oltre che prive di ipocrisia sull'argomento:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/pansa-la-sconcertante-santificazione-di-un-falsario/

Olympe de Gouges ha detto...

x caino
proprio non me lo ricordo (sono passati oltre 40anni), credo fosse un suo libro, viaggiava solo e ... smarrito

Olympe de Gouges ha detto...

x Siu

carissima, hanno santificato (e continuano) un fior fiore di mascalzone come d'annunzio (che ne ha combinate di ogni tipo, checché ne dica il suo più prolifico apologeta), vuoi che pansa non lo possano beatificare? a riguardo del ritratto di mantanari, bisognerebbe chiedersi, e rispondere in modo non troppo semplicistico e liquidatorio, perché pansa a un certo punto ha dato la stura a "testi privi di qualunque valore cognitivo, irti di coscienti omissioni, falsificazioni, disonestà intellettuali di ogni tipo".

domanda che montanari non si pone, e conseguentemente non risponde. né altri, mi pare. personalmente, per arrivare a una risposta, non credo che si debba scomodare chissà quale sondaggio "dell'animo umano" o psicologico freudiano. credo che un indizio e inizio di risposta vada rintracciata proprio in ciò che riporta incidentalmente montanari: Pansa allo storico Angelo D’Orsi, che lo rimproverava di non mettere nessuna nota nei suoi libri: «Tu vendi 2.000 copie e io 400.000… vuoi anche le note?».

solo venalità, desiderio di successo grande e ampio? ci sta anche molto di questo, a mio parere, nella risposta. ed è una risposta, cosa che credo sia la più importante, che non riguarda solo pansa e pochi altri, ma a destra come a sinistra, in alto e in basso, riguarda molti scrittori, giornalisti semplici, giornalisti-storici e simili. e mi viene in mente il bel film L'eroe di Cristiano Anania.
ciao