Scrive Giorgio Agamben:
I professori che accettano – come stanno facendo in massa – di sottoporsi alla nuova dittatura telematica e di tenere i loro corsi solamente on line sono il perfetto equivalente dei docenti universitari che nel 1931 giurarono fedeltà al regime fascista. Come avvenne allora, è probabile che solo quindici su mille si rifiuteranno, ma certamente i loro nomi saranno ricordati accanto a quelli dei quindici docenti che non giurarono.
Forse «perfetto» no, ma qualcosa di «equivalente» le dittature - quale che sia la loro natura - lo hanno sempre. In un caso come questo, ai professori che accettano di somministrare lezioni online, non è richiesto di giurare alcunché, solo di procedere. Ora, da qui al considerare il rispetto della procedura un'equivalente adesione alla dittatura telematica, ce ne corre, anche perché - con tutti i limiti, le imperfezioni, le noie di vario genere - i contenuti delle videolezioni non sono sottoposti a censura preventiva. Esempio: Agamben potrebbe mettere in guardia sulla biosicurezza tutti gli studenti che parteciperanno ai suoi corsi filosofici online, docente e discenti comodamente seduti, nascondendo la loro nuda vita dalla testa in giù.