martedì 30 giugno 2020

Non dire gatto


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Se la vicenda fosse occorsa a Vicenza, la Lega avrebbe inscenato una medesima polemica politica?

A parte ciò, anche alla luce del seguente fatto di cronaca accaduto sempre in Toscana,  
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vorrei capire perché nel primo episodio il signore che ha ucciso e cucinato il gatto sia stato dipoi (e giustamente) tradotto in caserma mentre nel secondo la signora no, sebbene il titolo lasci intendere che la causa del morte del gatto sia stato proprio l'aver morso la padrona, anch'essa responsabile quindi, sia pure indirettamente, del gatticidio.  

Per fortuna, le indagini sono scattate.

P.S.
Ieri sera, sempre in Toscana, abbiamo scoperto un topolino campagnolo in casa, nello studiolo dal quale sto scrivendo. Ho chiuso la porta, spostato scrivania, scaffali, scatole ma niente: troppo veloce, trovava sempre il modo di scappare. Allora ho chiamato in soccorso un gatto, anzi: una gatta. Ci ha pensato lei, la micia sulla sinistra: grazie infinite.


8 commenti:

siu ha detto...

Non ti facevo frequentatore di così brutti posti (intendo l'AGI, che è diretta da Mario Sechi) ;-))

Luca Massaro ha detto...

cara, confesso che, da diverso tempo mi tengo alla larga dai più blasonati quotidiani online, che l'Ansa è graficamente oscena e che, al momento, delle agenzie di stampa, Agi non mi dispiace, graficamente è (per me) la migliore (senza pubblicità), è controllata dall'ENI e, quindi, dei potentati italiani, uno dei più rilevanti e meno disonesti (almeno mi pare). E Mario Sechi mi sembra un ottimo professionista, pacato, mai fuori delle righe. Poi, vabbè, non ho il suo punto di vista politico, ma vabbè.
:-D

siu ha detto...

Condivido in pieno, mio carissimo Lucas, la totale mancanza d'indulgenza nei confronti sia dei più blasonati quotidiani online che dell'Ansa (graficamente anche più che oscena). Il che però non toglie che detesti Sechi dal profondo, al punto che ignorare qualsivoglia prodotto di sua emanazione mi viene automatico, quasi una specie di dovere morale.
L'ho sentito ahimé dal vivo, le volte che ha condotto Prima Pagina a Radio3 (l'ultima, recentissima, dal 1° al 7 di giugno), ostentare come si ritenesse un premio Pulitzer un tale concentrato di faziosità, protervia fino alla mancanza di rispetto e prevaricazione fino alla sistematica irrisione nei confronti di molti degli ascoltatori intervenuti, che si faceva fatica a crederci. Solo le sue posizioni degne di legittimità, qualsiasi voce diversa neanche presa in considerazione, il suo modo di condurre la trasmissione l'unico da considerare magistrale (in quanto infarcito di commenti livorosi già nella prima parte, che dovrebbe invece consistere nella semplice lettura di una scelta di notizie), il tutto in un continuo debordare tronfio e inconsapevolmente patetico di autocompiacimento da gradasso. E quanto ad opinioni poliche di un qualche spessore, sia pure ovviamente di destra, assai poco d'interessante o in qualche modo significativo.
Al punto che ha suscitato, e non poteva essere diversamente, la ribellione tanto schifata e indignata quanto ben circostanziata e motivata di una parte degli ascoltatori, molti dei quali non hanno potuto far altro che disertare la trasmissione finché è stata in mano sua (vedi "Radio3 - la nostra radio preferita" su Facebook).
In effetti era davvero inascoltabile, se non quale esemplare prototipo di cosa il NON debbano essere un giornalismo degno di questo nome e un civile confronto di opinioni.
Ascoltare il podcast per credere, ma è una tortura che non auguro a nessuno.
Ciao

Luca Massaro ha detto...

Ma pensa te! Siccome di te mi fido, rettifico subito il mio giudizio e schifo e schiferò il Sechi immediatamente (ma tu aiutami nel trovare altre agenzie di stampa).
Grazie

siu ha detto...

Volendo infierire, e nel caso di Sechi lo faccio volentieri, potrei anche aggiungere che nel suo curriculum figurano il Giornale, Libero, il Tempo, Panorama... ;-)) Mentre purtroppo in agenzie non sono ferrata per niente, ma magari proverò a dare qualche occhiata in giro, nel caso ti faccio sapere, baci!

Anonimo ha detto...

Ri-gatti

Presumo che quello alla DX sia un maschio e magari siano pure fratelli.
Nel qual caso anche'io possiedo una coppia che è l'esatta copia di quella su esposta,anche i colori sono più o meno uguali.
Quando scovano un topo ,nella loro "felinità" è sempre la gatta a cacciare in prevalenza ,il maschio osserva, tuttalpiù dà una mano (anzi una zampa),per il resto osserva l'evolversi della situazione con felina indifferenza.

caino

(su Sechi concordo con Siù,semmai, aggiungo, che è proprio la sua apparente pacatezza a renderlo credibile ,pronto però a scattare quando contraddetto, come un serpente..di tipi così ne conosciuti parecchi..pericolosi

Luca Massaro ha detto...

sei un esperto gattaro, caro Caino...
grazie

siu ha detto...

(...e oltre che gattaro, esperto in serpenti velenosi ;-))